domenica 24 Novembre 2024,

Cronaca

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Pensioni, Passera, Governo smentisca nuovi interventi

scritto da Redazione
Pensioni, Passera, Governo smentisca nuovi interventi

È urgente e indispensabile che il governo smentisca una volta per tutte la possibilità di nuovi interventi riduttivi sulle pensioni“. Lo chiede Corrado Passera, presidente di Italia unica. “Lo stillicidio di voci su questo tema avviate dal ministro Poletti e poi riprese da affermazioni di autorevoli consiglieri di palazzo Chigi e da iniziative legislative di esponenti della maggioranza – dice Passera – sono un errore e rischiano di compromettere i tenui refoli di ripresa economica in atto grazie in particolare agli interventi di Mario Draghi. Il sistema pensionistico – spiega l’ex ministro – è stato reso sostenibile con la riforma del 2011 votata con larghissima maggioranza dal Parlamento: altri interventi non sono giustificabili né opportuni. In particolare va ribadito che il ceto medio sta soffrendo moltissimo a causa di una crisi devastante, e di fatto i pensionati hanno contribuito al risanamento dei conti pubblici anche sostenendo il peso del blocco dell’adeguamento delle pensioni all’inflazione“. Poi, prosegue: “Dunque non si può adesso dire loro che c’è l’intenzione di ricalcolare tutte le pensioni tranne quelle minime. Italia unica perciò chiede che il governo si esprima in modo ufficiale e definitivo per smentire ogni ulteriore intervento di riduzione delle pensioni già in essere. In assenza di una simile rassicurazione, infatti, l’effetto di ulteriore incertezza che si verrebbe a creare in larghissimi strati della popolazione sarebbe fortissimo con conseguenze difficilmente prevedibili. Non è questa la politica economica che vogliamo e che serve al Paese. Le pensioni non vanno più toccate“.
Infine, conclude Passera: “La spending review va realizzata tagliando e ottimizzando la spesa corrente e disboscando a fondo il settore delle società partecipate pubbliche. Invece i conti del Governo ci promettono 48 miliardi di spesa pubblica corrente in più e 68 miliardi di fisco in più, senza aumenti di investimenti. Non a caso la nostra crescita continua ad essere il fanalino di coda anche in Europa“.

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