martedì 26 Novembre 2024,

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Pesca: alleanza coop, stato di agitazione

scritto da Redazione
Pesca: alleanza coop, stato di agitazione

Il coordinamento pesca
dell’Alleanza delle Cooperative italiane si fa portavoce del
malcontento che anima gli operatori e dichiara lo stato di agitazione
della pesca italiana, per richiamare con forza l’attenzione del
governo e del Parlamento sulla necessità di interventi urgenti per il
settore. E’ quanto si legge in una nota.

“Una scelta sofferta ma necessaria per assicurare alle imprese ittiche
nazionali lavoro e redditività certi in grado di renderle competitive,
efficienti sui mercati e favorire un inevitabile ricambio
generazionale che garantisca futuro alle famiglie e all’intero
comparto. A sostegno delle nostre richieste terremo nei prossimi mesi
iniziative diffuse nelle marinerie di tutte Italia”, afferma
l’Alleanza.

Tra gli interventi urgenti che vengono
sollecitati alla politica nazionale: la revisione del sistema
sanzionatorio, che mette a rischio le imprese con multe fino a 150
mila euro; il rifinanziamento per il 2016 della cigs con ulteriori 30
milioni di euro e la messa a punto di un nuovo sistema di
ammortizzatori sociali; il ripristino a costo zero per la pubblica
amministrazione, della commissione consultiva centrale della Pesca
marittima e dell’Acquacoltura, quale indispensabile organismo di
confronto e consultazione per la categoria.

E, ancora, la semplificazione delle pratiche
amministrative e la diminuzione dei costi burocratici che gravano
pesantemente sulla redditività delle imprese ittiche; modificare
l’operatività delle navi da pesca, per combattere il dumping di paesi
stranieri, nel rispetto delle esigenze di salvaguardia della salute e
della sicurezza della vita umana in mare, perché oggi fissare per
legge, quindi in maniera eccessivamente rigida, un limite di
operatività (ad esempio, 40 miglia nautiche) che non tenga conto dei
cambiamenti in atto sugli scafi e sui sistemi di sicurezza della
navigazione non è più sostenibile.

Sul fronte internazionale, “basta con gli
eccessi del regolamento sui controlli e alla condizionalità che
rischia di chiudere le porte del Feamp in faccia alle imprese per
infrazioni gravi sulla carta ma lievi nella sostanza quale sbagliare a
segnare un pesce nel logbook”, sottolinea l’Alleanza.

In vista dell’imminente assemblea Iccat (Commissione internazionale
per i grandi pelagici), in programma in Portogallo nel mese di
novembre, l’Alleanza chiede che venga respinta la proposta
dell’introduzione di un sistema di quote per il pesce spada, che
metterebbero altrimenti in ginocchio la nostra flotta che vale il 50%
dell’intera produzione del Mediterraneo.

Dall’Alleanza arriva anche un invito a
battersi per ottenere un più marcato aumento del Tac per il tonno
rosso per i prossimi anni, assegnando prioritariamente al sistema
‘Quota non divisa’ l’eventuale ulteriore incremento del contingente
italiano rispetto a quanto previsto.

“Così facendo -spiega l’Alleanza- la pesca artigianale avrà maggiori
possibilità di sfruttare una risorsa non più in crisi da alcuni anni,
ma la cui abbondanza sta mettendo in ginocchio decine e decine di
imprese terrorizzate dalle nuove sanzioni che non lasciano scampo in
caso di catture accessorie o involontarie per via del doppio regime in
vigore in Italia (5% secondo le norme Iccat e Ue e 750/900 Kg secondo
la disciplina italiana)”.

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