venerdì 22 Novembre 2024,

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Pianeta sanità, le ultime notizie

scritto da Redazione
Pianeta sanità, le ultime notizie

SANITÀ, LORENZIN-CANTONE SIGLANO ATTO INTEGRATIVO PROTOCOLLO
ANTICORRUZIONE
Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, e il
presidente dell’Anac, Raffaele Cantone, hanno siglato questa mattina nella
sala congressi del ministero della Salute l’atto integrativo del
Protocollo d’Intesa, siglato il 21 aprile scorso, tra l’Anac e il
ministero, con il quale viene rafforzato l’impegno  per l’attuazione del
programma per la salvaguardia dell’integrità del Servizio sanitario
nazionale da rischi corruttivi e da episodi di disordine amministrativo. In
particolare, con l’atto odierno, viene istituito, senza nuovi o maggiori
oneri per la finanza pubblica, il ‘Registro del personale ispettivo” a
supporto delle attività di verifica e monitoraggio sullo stato di attuazione
delle misure di trasparenza, integrità e prevenzione della corruzione
previste nel Piano Nazionale Anticorruzione Sezione Sanità. Al registro
possono essere iscritti, per la durata di tre anni, ispettori e personale in
servizio presso il ministero della Salute, e Ispettori e personale della
Agenas, in possesso di requisiti non soltanto professionali ma anche
etico-morali. “Voglio fare un ringraziamento vero al ministero della Salute
ed all’Agenas perché questo per noi è un esperimento molto importante
perché i piani di prevenzione hanno fin qui funzionato poco forse perché
visti come uno strumento burocratico calato dall’alto. Questo – ha spiegato
Raffaele Cantone – è un piano diverso, studiato con i vari soggetti e che da
indicazioni precise che sono strumento per le aziende che vogliono operare
nella legalità”. “Sono entusiasta – ha invece sottolineato il ministro
Lorenzin – perché “si stanno rispettando i tempi che era la cosa che mi
angustiava di più. Abbiamo dato degli step che stiamo rispettando ed alla
fine di questo percorso, ma già ora, avremo la possibilità di interagire in
tutte le aziende italiane per avere un idea di come lavorano. Dobbiamo
mettere in campo degli enzimi per prevenire atti illegittimi o illeciti”.

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SANITÀ, SANTA LUCIA: MOVIMENTI INCONTROLLATI? CAUSA COMUNE IN
MALATTIE DIVERSE

“C’è un segreto in comune nei movimenti
incontrollati di patologie tra loro diverse, quali sono malattia di
Parkinson, distonia e malattia di Huntington. Grazie a uno studio pubblicato
da Nature Neuroscience questo segreto è ora un po’ più chiaro al mondo
della scienza. Ricercatori della Fondazione Santa Lucia Irccs e
dell’Università di Perugia, coordinati dal Professore Paolo Calabresi,
insieme al gruppo di ricerca del professor Antonio Pisani, dell’Università
di Tor Vergata, e ai colleghi inglesi e spagnoli dello University College di
Londra e dell’Istituto Carlos III di Madrid, sono riusciti a dimostrare che
l’ipercinesia di cui soffrono pazienti affetti da patologie così diverse,
hanno tutti in realtà un problema in comune: l’incapacità dei neuroni di
tornare a riposo dopo essere stati stimolati per apprendere un movimento. I
neuroni coinvolti sono per la precisione quelli dello striato, una regione
interna del nostro cervello deputata a organizzare il movimento. Gli stimoli
elettrici che li sollecitano producono effetti di due tipi. Gli scienziati
chiamano uno LTP (long term potentiation) e l’altro LTD (long term
depression). Immaginiamo per un attimo di osservare questi impulsi elettrici
con un tester: è come se la lancetta, quando il neurone è a riposo, fosse
sullo zero. Se poi il neurone riceve un impulso LTP la lancetta si sposta
verso il positivo. Se riceve un impulso di segno opposto, quale la LTD, si
muove verso il negativo. Attraverso questi impulsi di opposte direzioni noi
impariamo da bambini, per progressivi aggiustamenti, a muovere mani e
braccia, a camminare, ad andare in bicicletta. Poi, per tutta la vita, grazie
ai medesimi impulsi, i neuroni del nostro cervello guidano i movimenti, li
adattano all’ambiente, ne correggono quando necessario la traiettoria e in
generale li tengono sotto controllo come movimenti volontari”. Lo comunica,
in una nota, la Fondazione Santa Lucia.
“Questo meccanismo – ci spiega la dottoressa Veronica Ghiglieri,
ricercatrice presso il Laboratorio di Neurofisiologia della Fondazione Santa
Lucia – funziona tuttavia solo finché i nostri neuroni conservano la
capacità di tornare alla posizione “zero” dopo ogni LTP o di poter
esprimere un comportamento del tipo LTD. Ed è proprio questa incapacità di
“downscaling” che abbiamo dimostrato essere comune ai pazienti affetti da
malattia di Parkinson, distonia e malattia di Huntington”.
“L’aspetto più caratteristico dello studio – prosegue la nota – è il
fatto che una causa comune dell’ipercinesia sia stata riconosciuta in
pazienti con patologie di origine tanto diversa, come appunto una malattia
neurodegenerativa con cause multifattoriali, quale è la malattia di
Parkinson, accanto a patologie di origine genetica come distonia e malattia
di Huntington”.
“In effetti, le nostre ricerche sono partite anni fa proprio dalla malattia
di Parkinson studiando gli effetti collaterali della terapia più utilizzata
per questo disturbo: la levodopa – spiega il Professor Paolo Calabresi –
Il tratto comune a queste ipercinesie è che il meccanismo interessa i
recettori dopaminergici. Questo studio tuttavia dimostra che all’origine
dei movimenti incontrollati c’è una disfunzione che si presenta identica
anche in pazienti con patologie che non sono causate dalla mancanza di
dopamina”.
L’obiettivo futuro della ricerca sarà quello di trovare modalità efficaci
per restituire ai neuroni la capacità di “downscaling”, ovvero di
tornare nella posizione “zero” dopo ogni stimolazione. “Senza questa
capacità – osserva la dottoressa Barbara Picconi, ricercatrice del
Laboratorio di Neurofisiologia della Fondazione Santa Lucia – è come se i
neuroni, chiamati a compiere un nuovo movimento, portassero con sé gli
stimoli ricevuti per movimenti precedenti, creando una confusione nel
messaggio di controllo. Immaginiamoci in queste condizioni un rumore di
sottofondo che si traduce in movimenti incontrollati e impedisce quelli
corretti”.
Come intervenire per curare? “È possibile cercare soluzioni terapeutiche
sviluppando farmaci oppure adeguati metodi di neurostimolazione profonda o
stimolazione magnetica transcranica che restituiscano una corretta
plasticità ai neuroni. Va tuttavia anche considerato che la nostra
conoscenza del cervello fisiologico è oggi ancora incompleta. Ogni nuova
conoscenza di base è già per sé importante”.

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