Per La Regione Lazio nella sentenza del Tar che ieri ha annullato il piano rifiuti regionale, contro la quale oggi ha annunciato ricorso al Consiglio di Stato, si commettono anche “errori di natura tecnica“. “È opportuno ricordare, come gli elementi essenziali contenuti nel Piano regionale varato dall’amministrazione Polverini – osservano dalla Regione – riguardino la prevenzione e la riduzione dei rifiuti, la raccolta differenziata, l’utilizzo residuale delle discariche (il tutto in linea con la gerarchia di gestione dei rifiuti di cui alla Direttiva 2008/98/CE) e la definizione dei confini amministrativi di gestione dei rifiuti (Ato). Occorre rilevare come in alcuni punti della sentenza del Tar si commettano errori di natura tecnica quali ad esempio le considerazioni svolte sui deficit di trattamento meccanico biologico in cui si confondono le capacità di impianti di trattamento con le volumetrie delle discariche. Nella sentenza non si riconosce quale sia il compito del piano regionale in merito alla definizione dei criteri di individuazione rispetto ai compiti delle Province sanciti dalla normativa ambientale e, purtroppo, in parte disattesi“.
“Nella sentenza, inoltre, si confonde il valore dello scenario di controllo – continua la Regione – con gli obiettivi posti dallo scenario di piano. Nella evidente considerazione che lo scenario di controllo sia quello più realistico allo stato attuale, non viene compreso il valore di strumento correttivo che lo stesso deve avere a seguito di attività di monitoraggio“.
“Nel tentativo di rispondere più alle censure della Commissione europea che a quelle dei ricorrenti, la sentenza si spinge in affermazioni a dir poco opinabili – conclude – come quella inerente la strategia dell’aumento delle discariche in luogo della raccolta differenziata. Inoltre, non convince la tesi per la quale il giudice ritiene che il piano incentivi la tritovagliatura, in luogo del trattamento meccanico biologico, poiché l’obiettivo più chiaro e lampante del piano è il trattamento meccanico biologico dei rifiuti laziali e soprattutto la raccolta differenziata“.