I motivi dell’urgenza del dissequestro della Piattaforma Ecologica permangono tutti e divengono sempre più stringenti, anche a causa del violento uragano che si è abbattuto su Sperlonga, con particolare riferimento proprio nella zona agricola di Vallesica ove sorge la piattaforma in questione.
A questo proposito è il caso di ricordare che il sequestro, operato a suo tempo dalla Magistratura, riguarderebbe i cosiddetti “odori nauseabondi” e non la regolarità o meno della Piattaforma, in cui venivano momentaneamente appoggiati i soli rifiuti differenziati riguardanti esclusivamente vetro, plastica, carta e cartoni.
Non stiamo parlando quindi di una “discarica indifferenziata”, sottolinea l’Assessore , ma di una semplice “Stazione di trasferenza”, così come realizzate quasi in tutti i comuni d’Italia, i cui rifiuti differenziati sostavano solo per pochissimi giorni, per essere poi trasportati agli stabilimenti autorizzati per il riciclo e lo smaltimento ; si tratta perciò di strutture e servizi fondamentali per consentire l’effettiva raccolta differenziata dei comuni.
Ci auguriamo che si svolga al più presto il dibattimento processuale di merito e che venga fatta chiarezza sulla compatibilità o meno di una struttura e di un servizio essenziale e di pubblica utilità.
Nella fattispecie il sequestro della Piattaforma di Vallesica costituisce un vero e proprio “ caso di studio“ in quanto, afferma l’Assessore D’Arcangelo, non esiste una legge nazionale né regionale che stabiliscono precisi parametri e gradodi sopportabilità degli odori, cosiddetti “nauseabondi “
Le decisioni giudiziarie che verranno prese dal Tribunale di Latina incideranno, quindi, fortemente anche sulle sorti di tutte la Stazioni di trasferenza, non solo per Sperlonga ma per tutta l’Italia. Rimaniamo perciò in fiduciosa attesa dello svolgimento processuale e della relativa sentenza giudiziaria.
Stefano D’arcangelo