REGIONE, FARMACISTI IN PROTESTA A LA PISANA DURANTE INTERVENTO
ZINGARETTI
Durante il suo intervento nell’Aula della Pisana
sulla questione che riguarda le graduatorie per l’assegnazione di 274
farmacie, il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, è stato
contestato da un gruppo di farmacisti che protestava nell’acquario per le
pratiche sull’assegnazione delle 274 farmacie del Lazio. “Si deve
informare bene, non ci prendete in giro”, hanno iniziato a urlare alcuni
dei farmacisti presenti dopo che Zingaretti ha comunicato che la Regione
Lazio ha preso in carico la questione solo a maggio del 2016.”Volete sapere
dove stanno i mafiosi?”, ha poi chiesto un altro manifestante rivolgendosi
ancora a Zingaretti. Il presidente della Regione è stato contestato anche
durante un altro passaggio del suo intervento, quando ha fatto riferimento a
quanto avvenuto a Milano: “Non c’entra niente, lei deve parlare per la
sua Regione”, hanno attaccato i farmacisti. La protesta è continuata
durante tutto l’intervento del presidente della Regione.
“La prefettura ha detto che non c’è niente, siete dei bugiardi – hanno
accusato ancora i contestatori – vogliamo vedere le denunce”. Alcuni
hanno iniziato a intonare un coro chiedendo a gran voce “denunce, denunce,
denunce”. Alla fine del dibattito i farmacisti hanno accusato la Regione di
“aver sbagliato con Latina” e di voler mascherare l’errore in altro
modo. I contestatori hanno lasciato l’acquario minacciando di “andare a
denunciare Zingaretti”.
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SANITÀ. STORACE: SU CASO FARMACIE NON SI OCCULTINO DENUNCE
EX GOVERNATORE A ZINGARETTI: FACCIA IL SUO DOVERE, DEVE DARE CONCESSIONI
“Se un dirigente della Regione e’
minacciato voglio sapere se corro lo stesso rischio occupandomi
della stessa questione. Non e’ pensabile che tutto venga
occultato in questa Regione. Avrei apprezzato se lei ci avesse
portato le minacce per capire di cosa si tratta. Io devo capire
se state facendo una cosa giusta o no. Lei non ci ha consentito
di capire”. Cosi’ Francesco Storace, capogruppo di La Destra al
Consiglio regionale del Lazio, rivolgendosi al presidente della
Regione, Nicola Zingaretti, sulla questione legata
all’assegnazione di 274 farmacie nel Lazio.
“Voglio sapere- ha continuato Storace- le domande per le
farmacie le hanno fatte i mafiosi o no? Non e’ lei che lo
stabilisce lo faccia stabilire agli altri. Lei faccia il suo
dovere, lei deve dare concessioni, se loro sono mafiosi li
arrestano, lei non si puo’ arrogare il diritto di bloccare gli
investimenti delle persone. Poi la denunceranno loro per i danni
e io non credo che la Regione si possa permettere un contenzioso
anche su questo. La prego di dirci quando sbloccate questa roba
perche’ nessuno credera’ mai che a Ferragosto la prefettura di
Roma e la Procura si metteranno a fare queste indagini su 274
persone e’ una balla clamorosa, passeranno mesi se non anni e noi
abbiamo diritto di sapere di questa questione”.
“Ieri andiamo in commissione- ha
riepilogato l’ex governatore- ascoltiamo la relazione del dottor
Panella e, con mia sorpresa, perche’ non ne sapevo assolutamente
nulla, vengo a scoprire che ci sono minacce a cui lei non ha
fatto riferimento, ci sono pedinamenti a cui lei non ha fatto
riferimento, c’e’ una denuncia a cui lei non ha fatto riferimento
e ora ci venite a raccontare che a Roma e in Lombardia c’e’ la
‘ndrangheta ma non c’e’ in Puglia, in Campania, in Sicilia e in
Calabria dove di queste cose non ne parla nessuno”.
“Vorrei capire- ha continuato Storace- non stiamo parlando di
un’opera pubblica ma di una concessione moltiplicata per 274
pretendenti ai quali, con 274 determine, viene detto si’ o no
dopo anni che aspettano. Pero’ tra maggio ed oggi c’e’ il 30
luglio. Gli uffici regionali avevano assicurato in quest’aula
come risolutiva della questione. Oggi ad agosto inoltrato abbiamo
scoperto che c’e’ la minaccia della mafia anche sulle farmacie,
quella mafia che si occupa di sanita’ del Lazio solo per le
farmacie e non minaccia e pedina nessuno sulle cliniche
accreditate, convenzionate, dove ci sono i miliardi di euro che
noi spendiamo”.
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FARMACIE, STORACE: IMPENSABILE OCCULTAMENTO SU DENUNCE PER PRATICHE
“Ieri andiamo in commissione, ascoltiamo la
relazione del dottor Panella e, con mia sorpresa perché non ne sapevo
assolutamente nulla, vengo a scoprire che ci sono minacce a cui lei non ha
fatto riferimento, ci sono pedinamenti a cui lei non ha fatto riferimento,
c’è una denuncia a cui lei non ha fatto riferimento e ora ci venite a
raccontare che a Roma e in Lombardia c’è la ‘ndrangheta ma non c’è in
Puglia, in Campania, in Sicilia e in Calabria dove di queste cose non ne
parla nessuno. Vorrei capire, non stiamo parlando di un’opera pubblica ma di
una concessione moltiplicata per 274 pretendenti ai quali con 274 determine
viene detto sì o no dopo anni che aspettano, però tra maggio ed oggi, c’è
la data del 30 luglio che gli uffici regionali ci avevano assicurato in
quest’aula come risolutiva della questione. Oggi, ad agosto, inoltre abbiamo
scoperto che c’è la minaccia della mafia anche sulle farmacie, quella mafia
che si occupa di sanità del Lazio solo per le farmacie e non minaccia e
pedina nessuno sulle cliniche accreditate, convenzionate, dove ci sono i
miliardi di euro che noi spendiamo. Io credo che se c’è una denuncia e si
sceglie la forma della commissione per portarne a conoscenza la politica e ho
visto l’imbarazzo dei colleghi a partire dal presidente Lena, abbiamo chiesto
di poterla acquisire e ancora stiamo aspettando dopo le rassicurazioni in
commissione e la voglio leggere prima di leggerla sui giornali. Se un
dirigente della regione è minacciato voglio sapere se corro lo stesso
rischio occupandomi della stessa questione. Non è pensabile che tutto venga
occultato in questa regione. Avrei apprezzato se lei ci avesse portato le
minacce per capire di cosa si tratta. Io devo capire se state facendo una
cosa giusta o no”. Lo ha detto il capogruppo de La Destra in Consiglio
regionale, Francesco Storace, intervenendo sulla questione delle graduatorie
per l’assegnazione di 274 farmacie.
“Lei non ci ha consentito di capire – ha poi aggiunto rivolgendosi a
Zingaretti – Voglio sapere: “le domande per le farmacie le hanno fatte i
mafiosi o no? Non è lei che lo stabilisce, lo faccia stabilire agli altri.
Lei faccia il suo dovere, lei deve dare concessioni, se loro sono mafiosi li
arrestano, lei non si può arrogare il diritto di bloccare gli investimenti
delle persone. Poi la denunceranno loro per i danni e io non credo che la
regione si possa permettere un contenzioso anche su questo. La prego di dirci
quando sbloccate questa roba perché nessuno crederà mai che a Ferragosto la
prefettura di Roma e la Procura si metteranno a fare queste indagini su 274
persone: è una balla clamorosa, passeranno mesi se non anni e noi abbiamo
diritto di sapere di questa questione”.
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FARMACIE, ZINGARETTI: VERIFICHE ANTIMAFIA PER PREVENZIONE E POI
ASSEGNAZIONI
“Credo che ci sia un equivoco e che sia molto
importante sgomberare il campo. Non c’è da parte nostra nessuna
disattenzione o volontà di censura o sottovalutazione dell’importanza di
portare avanti procedure amministrative che la regione però ha preso in
carico non 4 anni fa ma il 23 maggio scorso, quando si è concluso
l’interpello nazionale del ministero della Salute con cui i concorrenti
vincitori hanno optato per le sedi. Stiamo parlando di concessioni pubbliche
per 274 farmacie. L’iter amministrativo sta andando avanti, sono pendenti
molti ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato e l’unico nostro obiettivo è
quello di avere la piena certezza che poi negli atti delle concessioni sia
garantita la pubblica amministrazione. Trattandosi di un immenso numero di
concessioni pubbliche e alla luce dell’esplosione in molte parti di questi
Paese, innanzitutto Milano qualche settimana fa, di inchieste che hanno
individuato in quella la presenza di rischi di infiltrazioni di poteri
criminali e ‘ndranghetisti, come strumento di infiltrazioni dentro questa
assegnazione di concessioni pubbliche, e visto che in questo Consiglio e in
questa Regione abbiamo più volte discusso di quanto il Lazio sia oggetto di
infiltrazioni di poteri criminali nell’economia legale e accanto alle
persone perbene, l’unica cosa che ho fatto e me ne assumo con orgoglio
tutta la responsabilità, proprio raccogliendo il suggerimento alla
prevenzione, è stato avviare un tavolo con sede in prefettura e con il
coinvolgimento delle massime autorità investigative italiane affinché sia
legata la certificazione antimafia a tutte le deroghe. Non per criminalizzare
qualcuno, ma a tutela delle persone perbene come si deve fare in un
territorio oggetto di infiltrazioni per innalzare al massimo il tema della
legalità nel campo delle concessioni pubbliche. Questa è una procedura
avviata da alcuni giorni, che noi confidiamo concludere, da parte delle forze
investigative, in poche settimane e con la certificazione antimafia procedere
all’immediata assegnazione delle concessioni pubbliche”. Così il
presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, intervenendo nell’Aula
della Pisana e rivolgendosi ai farmacisti presenti nell’acquario che
protestano per le pratiche riguardanti le graduatorie per l’assegnazione di
274 concessioni. “Quindi – ha concluso Zingaretti – non c’è alcuna
rimozione del tema ma l’ausilio, d’accordo con le forze investigative, di
un passaggio ulteriore di verifica della assegnazione di 274 concessioni. Non
come strumento di criminalizzazione di persone perbene ma con la volontà di
verificare se dentro un processo ci sia anche il rischio di presenza di
infiltrazione criminale”.
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SANITÀ, ZINGARETTI: PORTEREMO DENUNCE SU PRATICHE, OFFENSIVO
PENSARE A BUFALA
“Le denunce? Le porteremo. Mica giro con le
denunce in tasca. Non si preoccupi, perché questa idea che ventilate che
c’è una cosa inventata offende chi la esprime e chi la formula, perché sono
agli atti, cercate negli articoli di giornale quanto questo pericolo sia
presente. Le autorità investigative non ci hanno detto ‘è tutta una bufala,
continuate’. Hanno condiviso l’idea, e con la prefettura che ha istituito un
tavolo, di introdurre ulteriore verifica preventiva a difesa della legalità.
Informerò a settembre sullo stato delle cose perché questa vicenda si
concluda nel più breve tempo possibile. Non voglio che ci ritroviamo tra
qualche mese in un dibattito in questa aula in cui il tono degli interventi
possa essere: ‘ma non avete vigilato sulle 274 concessioni?'”. Lo ha detto
il presidente della Regione, Nicola Zingaretti, replicando agli interventi
dei consiglieri regionali sulla questione delle pratiche per l’assegnazione
di 274 farmacie.