“A meno di tre mesi dall’operazione di acquisto da parte di Berkshire Hathaway e di 3G Capital, Heinz Plasmon ha preannunciato un processo di ristrutturazione e riorganizzazione con riduzione degli organici sia a livello internazionale che nazionale con apertura immediata della procedura di mobilità”. Lo afferma una nota unitaria di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil. L’operazione – dicono i sindacati – interesserà i tre siti italiani di Milano, Ozzano (Parma) e Latina con una proposta di taglio occupazionale di circa il 25% a livello aggregato. Nel dettaglio sono stati annunciati oltre 200 esuberi, 112 per lo stabilimento di Milano su un totale di 332 unità, 56 per Latina su un totale di 398 e 36 esuberi per Ozzano su un totale di 216 lavoratori.
Per i sindacati, ”è del tutto inammissibile che i tentativi di recupero di competitività ed efficienza passino attraverso azioni di riduzione dei costi che consistono unicamente nel taglio del personale. L’entità del taglio occupazionale proposto mette in discussione la tenuta e il futuro del Gruppo in Italia, rischiando di veder scomparire il marchio Plasmon, simbolo della qualità del Made in Italy” affermano Fai, Flai e Uila.
I sindacati hanno pertanto deciso il presidio delle sedi, il blocco delle flessibilità e degli straordinari, la calendarizzazione di assemblee nei siti entro venerdì e la proclamazione di un pacchetto di ore di sciopero di cui le prime 4 da effettuarsi il 24 settembre. “Contestualmente – concludono Fai, Flai e Uila – ci attiveremo per l’immediata apertura di un tavolo di crisi presso il Ministero dello Sviluppo Economico per impegnare la nuova proprietà in un piano industriale di consolidamento e sviluppo al fine di evitare il depauperamento di capitale umano“.