M5S: Di Maio, caso Palermo? Mail consegnata a carabinieri
“A seguito di una segnalazione da
parte della trasmissione tv ‘Le Iene’, il mio staff ha
verificato l’esistenza di email sulla questione della presunta
irregolarita’ nella raccolta firme per le candidature nelle
elezioni comunali di Palermo del 2012, vicenda su cui la polizia
aveva gia’ indagato senza alcun esito”. Lo afferma il vice
presidente della Camera dei Deputati Luigi Di Maio.
Di Maio spiega che la mail rintracciata e’ stata inviata “il
12 settembre all’indirizzo della mia segreteria”. “Si tratta di
una email inviata da mittente anonimo e non firmata – prosegue –
– Settimana scorsa e’ stata inoltrata al comando dei carabinieri,
per ogni loro eventuale e opportuna valutazione in merito”.
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Lavoro: Poletti, Italia sta recuperando ritardi
“Il Paese e’ impegnato in un grande
lavoro di recupero dei ritardi accumulati nel passato”. Lo ha
detto il ministro Giuliano Poletti. “Anche sulla riforma del
mercato del lavoro – ha detto il ministro – l’Italia e’ arrivata
con almeno dieci anni di ritardo rispetto agli altri Paesi
europei, ma ora sta recuperando il differenziale”. “A cavallo
tra la fine del secolo scorso e quello attuale – ha detto
Poletti – si vedeva il pil crescere dello 0,2%, mentre
l’occupazione cresceva di piu’: in realta’, si trattava di piu’
gente che si spartiva il medesimo lavoro, con la ricchezza
prodotta che non cresceva”. E’ un’illusione – ha avvertito il
ministro – quella di conservare posti di lavoro che non ci sono
piu’. C’e’ stato il caso di imprese che, per non sacrificare 10
posti ne hanno poi persi 100″. “Si tratta – ha spiegato Poletti
– di una dinamica non lineare, che va governata nel quadro,
pero’, degli elementi del welfare e il cui peso non va scaricato
tutto sulle imprese”.
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M5S. MORANI: CHE DICE DI MAIO SU DENUNCIA IENE FIRME FALSE A PALERMO?
“Amanuensi a 5 Stelle. Cosa ha da dire
Luigi Di Maio su questa vicenda? Intanto aspettiamo che l’onesta’
torni di moda”. Cosi’ in un tweet la vicepresidente del Gruppo Pd
alla Camera, Alessia Morani, in riferimento ad una inchiesta
della trasmissione Tv Le Iene, ripresa da alcuni quotidiani, che
fa luce sulla falsificazione delle firme per la presentazione
della lista nelle elezioni amministrative 2012 a Palermo.
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M5S. PARLAMENTARI EX M5S: CON PIZZAROTTI VIA PARTE BUONA DEL MOVIMENTO
“L’abbandono del simbolo 5 stelle da parte
di Pizzarotti non fa altro che testimoniare la sua fedelta’ ai
valori originari del Movimento. Il sindaco di Parma non solo ha
perseguito questi principi nel tempo, ma e’ riuscito anche a
realizzarli nella concretezza di una buona amministrazione”. I
senatori ex 5 stelle Battista, Bencini, Bignami, Casaletto, De
Pietro, Molinari, Mussini, Orellana, Romani esprimono in questo
modo la propria solidarieta’ a Federico Pizzarotti sostenendo la
sua scelta di lasciare il simbolo pentastellato.
“È la parte buona del Movimento che se ne va – aggiungono –
una grande perdita per un gruppo di cittadini che era nato con lo
scopo di fare politica dal basso, ma che in poco tempo si e’
tradotto nel suo esatto contrario: un partito verticistico e
opaco, eroso da un pericoloso mix di arroganza e dilettantismo,
la stessa involuzione che ha portato all’espulsione o
all’abbandono di chi non era d’accordo. Non avere saputo
capitalizzare l’esperienza di Parma rappresenta per il Movimento
una grande occasione persa e l’emblema della loro stessa
presunzione”.
“Una perdita per i pentastellati ma non certo per i cittadini
di Parma – chiosano i senatori ex 5 stelle – Liberate dalla
zavorra di un simbolo ridotto a mero simulacro, ora le buone
pratiche inaugurate dal sindaco Pizzarotti hanno una chance in
piu’ per essere valorizzate in tutto il loro potenziale.
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MPS. M5S: MUSSARI E VIGNI RINVIATI A GIUDIZIO, OMBRE ANCHE SU MORELLI
ANCORA PIu’ URGENTE CHE IL GOVERNO RENZI FACCIA CHIAREZZA
“La notizia del rinvio a giudizio da parte
della procura di Milano dell’ex presidente Mps Giuseppe Mussari e
dell’ex dg Antonio Vigni per aggiotaggio, falso in bilancio,
falso in prospetto e ostacolo alla vigilanza non ci ha lasciati
sorpresi. È solo confermata la natura illecita della gestione
Mussari, sotto la quale ha lavorato anche il neo amministratore
delegato di Mps Marco Morelli, all’epoca nelle vesti di
vicedirettore generale, sanzionato peraltro da Banca d’Italia per
irregolarita’ e mancanze informative”. Lo affermano i
parlamentari M5S della Commissione Finanze.
“Secondo la procura di Milano- ricordano i grillini- durante
la presidenza Mussari sono stati commessi illeciti sia durante
l’acquisizione della banca Antonveneta, carica di 8 miliardi di
crediti inesigibili che ora gravano sui bilanci della banca
senese, sia nel contesto dei derivati Alexandria e Santorini,
stipulati rispettivamente con Nomura e con Deutsche Bank. La
gestione Mussari, quindi, ne esce malissimo, e con essa gli alti
dirigenti che ne facevano parte”.
Alla luce della decisione della procura di Milano, “e’ ancora
piu’ urgente che il Governo Renzi faccia chiarezza- sostengono i
parlamentari del partito di Grillo- perche’ sostituire
l’amministratore delegato Fabrizio Viola, non certo immune da
colpe, proprio con Marco Morelli, che del periodo piu’ oscuro
dell’istituto e’ stato uno dei protagonisti principali? Da parte
nostra, pretendiamo che l’ex presidente Alessandro Profumo e il
consigliere regionale toscano del M5S Giacomo Giannarelli, siano
auditi al piu’ presto in Commissione Finanze, il primo per le
parole che gli sono state attribuite in estate da Ferruccio De
Bortoli circa le logiche massoniche della gestione Mussari, il
secondo perche’ a capo della commissione d’inchiesta regionale su
MPS”.
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NAPOLITANO. BRUNETTA: HA INSULTATO PARLAMENTO, CHIEDA SCUSA O LASCI
“Con le sue assurde parole (‘Parlamento
straccio e indegno’) Napolitano ha insultato istituzione
parlamentare. Chieda scusa o lasci Palazzo Madama”. Lo scrive su
Twitter Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera
dei deputati.
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PIL. RAMPELLI (FDI-AN): ANCORA IN RIBASSO, SOLO RENZI NON LO VEDE
“La disoccupazione aumenta, non diminuisce
apprezzabilmente la spesa pubblica, e oggi l’Istat da’ l’ennesima
conferma della crescita in ribasso. Solo Renzi non vede che
l’Italia e’ ferma, anche a causa delle mance elettorali fin qui
distribuite in luogo di provvedimenti tesi a sviluppare
l’economia e l’occupazione. In queste condizioni alle evidenti
ragioni di un No di merito alla ‘riforma farlocca’ si affianca la
possibilita’ di liberare l’Italia da un governo incapace. Il
malessere economico e sociale e’ talmente profondo che il 4
dicembre sara’ il banco di prova finale. La sconfitta di un
premier mai eletto dal popolo potra’ generare una nuova
ripartenza del sistema nazione”. È quanto dichiara il capogruppo
di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Fabio Rampelli.
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REFERENDUM. SISTO (FI): ITALIA E’ CONTRO RIFORMA, MARCIA VERSO IL NO
“Nonostante Renzi cerchi di minimizzare, il
sondaggio del Corriere della Sera parla chiaro: l’Italia e’
contro la riforma del governo. Particolarmente significativo e’
il dato al Sud, dove il Si’ e’ indietro di ben 14 punti, a
conferma che non bastano suggestioni propagandistiche e qualche
annuncio clientelare qua e la’, come nel caso del Ponte sullo
Stretto, per recuperare l’assenza totale di attenzione per il
Mezzogiorno nelle politiche di questo governo”. Lo dichiara il
deputato e commissario di Forza Italia per Bari e provincia,
Francesco Paolo Sisto.
“Una cosa e’ certa- sostiene Sisto- noi continueremo fino
all’ultimo a spiegare agli italiani tutti i punti squalificanti
del prodotto costituzionale renziano: una mistura micidiale per
la nostra democrazia. E quella verso il 4 dicembre sara’ una
inevitabile, naturale marcia di avvicinamento alla vittoria del
No”, conclude il deputato forzista.