Onorevole De Meo, è stata una campagna elettorale lunga ed assai difficile..
E’ stata impegnativa, ma nello stesso tempo entusiasmante. Ho avuto fin dal primo giorno tanti amici che mi hanno accompagnato e sostenuto. Questo è il riassunto di due mesi intensi, di migliaia di km percorsi, di ascolto costante con i cittadini.
Immagino sia stata una gran bella soddisfazione arrivare subito dopo il Presidente del Parlamento Europeo, Tajani. Qual’è il segreto di questo risultato?
Il lavoro di squadra, un radicamento vero sui territori. Era l’obiettivo che s’era prefisso sopratutto il Senatore Fazzone. La nostra soddisfazione non sono soltanto le preferenze raccolte 22.813, a nostro avviso sarebbero molte di più, ma questo grande risultato in un momento difficile per Forza Italia e per gli altri partiti tradizionali.
Il Presidente Berlusconi, reduce da una lunga e dura convalescenza, ha preso 535.000 voti di preferenza. Ieri, però, il Governatore della Liguria Toti ha detto con durezza che occorre andare tutti a casa e dare vita ad un altro partito. Lei che ne pensa?
Certamente occorre aprire una fase di grande riflessione. Spero che il tutto avvenga con la massima responsabilità, anche e sopratutto nei riguardi dei nostri elettori. Anche noi crediamo che sia opportuno riorganizzare le idee e le fila, se vogliamo che Forza Italia continui ad essere il partito dei moderati e dei liberali. Dobbiamo costituire un centro che sia fondamentale in un’area più vasta di centrodestra. Con il Sen. Fazzone crediamo che questa riflessione debba essere fatta all’interno di Forza Italia. Se, poi, non ce ne sarà data la possibilità, ognuno di noi farà le sue valutazioni.
Oggi Carlo Calenda in una intervista su “Repubblica” ipotizza la costituzione di un partito liberale e democratico. Lei pensa che Forza Italia, magari in futuro, potrebbe dialogare con un nuovo soggetto del genere o rimanere nell’alveo di una destra salviniana?
Si devono creare le condizioni per un centrodestra. La destra è una parte, ma non il tutto. Il ruolo del centro sarà decisivo per le sorti del Paese e per l’Europa. Bisogna lavorare insieme alla Lega per costruire un’alleanza di questo tipo.
In Europa ci sarà tanto da fare per questo territorio: la priorità?
Le infrastrutture, fisiche e digitali. Con la viabilità che abbiamo e con la condizione non proprio ottimale delle altre infrastrutture immateriali le nostre imprese sono mortificate. Al centro dell’agenda europea dovrà esserci la viabilità. Ad esempio la grande occasione del Corridoio Tirrenico, il raddoppio della Pontina e la bretella Cisterna-Valmontone. Spero che su tutti questi temi non si perderà più tempo con le analisi costi-benefici.
Matteo Palombo