Renata Polverini contromano per lo shopping di lusso. Si accende l’indignazione sul web e la polemica politica. Ma anche questa volta la governatrice sembra avere le regole dalla sua parte: “era la mia auto di scorta non un’auto blu e deve garantire la mia sicurezza tutto il giorno ma considerate le ultime notizie ne chiedo la sospensione”, fa sapere in serata dopo che per tutto il giorno l’auto che sfreccia impavida per condurla in un negozio chic era diventato un tormentone anche politico. La governatrice dimissionaria del Lazio, già nella bufera da settimane per la questione delle elezioni, sarebbe stata ‘pizzicata’ ieri sera da una motociclista che avrebbe seguito la sua auto, di senso vietato in senso vietato, da via del Corso fino a Testaccio. Fino a vederla scendere sulla soglia di Boccanera, un negozio specializzato in scarpe delle griffe più prestigiose e non proprio a buon mercato. Insomma: dopo la giunta che ha approvato milioni di fondi in extremis, un po’ di personale relax, anche se, secondo l’anonima testimone, a tutto gas per le vie del centro e contro il codice della strada.
La Polverini, è noto, ama i vestiti firmati ed essere sempre elegante e all’ultima moda. E il racconto della ‘cronista per caso’, che incuriosita dal macchinone coi vetri oscurati l’avrebbe tallonato fino a destinazione, ha fatto il giro della rete rimbalzando tra giornali on line, Facebook e Twitter, incrementando già il ricco curriculum on line della governatrice dal video di Genzano alle canzoni ad hoc per lei. Ma, scorta o non scorta, in questo momento non sono certo i sensi unici contromano il primo pensiero né dell’opposizione né di Renata Polverini, sempre più accerchiata dalle richieste di andare a votare entro il 2012. Dopo che ieri l’influente capo corrente romano Fabio Rampelli ha rotto il fronte del centrodestra chiedendo urne subito, anche nell’Udc si avvertono le prime fratture. Il neocommissario Antonio Saccone, vicino a Cesa, ha chiesto elezioni rapide, dopo l’approvazione del taglio dei consiglieri. Nel pomeriggio Polverini ha allora reso noto che già lunedì scorso aveva inviato una lettera al presidente del Consiglio Mario Abbruzzese per chiedergli di “verificare presso i gruppi l’esistenza di una condivisa volontà” di effettuare il taglio dei seggi. Abbruzzese ha replicato di averla ricevuta solo oggi, e di aver avviato i contatti con i capigruppo. Il Pd è pronto a invocare l’articolo 126 della Costituzione se Polverini non indirà le urne in tempi stretti. ‘Se firma il decreto e indice le elezioni avrà tutto il tempo per comprarsi le scarpe che vuole”, ironizzano dall’opposizione.