Mentre i sindaci dei comuni attorno all’area industriale di Mazzocchio (frazione di Pontinia) si dicono favorevoli alla gestione pubblica dell’impianto di compostaggio Sep (per ora solo a parole) la Regione Lazio autorizza un nuovo impianto di rifiuti in questa martoriata area.
Si tratta della società R13 che, su un terreno di 12mila metri quadri, è pronta a costruire uno stabilimento dedito alla lavorazione di scarti edili e altri materiali inerti.
“Si tratta di un immenso stabilimento – spiegano i comitati riuniti di Mazzocchio, Pontinia Ambiente e Salute, Boschetto Gricilli e Macallè, Il Fontanile – che macinerà 100 mila tonnellate all’anno di calcinacci e simili, separandoli da fanghi, metalli di ogni genere e altri rifiuti. Una nuova mazzata per un territorio già compromesso per la presenza dei due impianti gemelli di Sogerit e Sep dediti alla lavorazione della frazione organica prodotta dalla gran parte dei cittadini residenti in provincia di Latina”.
Il termine formalmente rassicurante di “rifiuti inerti” non placa i cittadini: “Dietro quella nomenclatura si nasconde di tutto: gesso, cemento, minerali, metalli anche pesanti. Tutto materiale in grado di sprigionare nell’aria miliardi di particelle di polveri per una lavorazione che sarà peraltro fortemente impattante sul fronte dell’inquinamento acustico”.
A preoccupare non è tanto l’impianto in sé ma il contesto in cui questo è inserito: “Siamo a pochi chilometrida una ricchezza inestimabile dal punto di vista storico e architettonico, ossia il borgo medioevale di Fossanova e la sua Abbazia. Per queste aree passa la via Francigena del Sud che ci si aspetta diventi presto un volano dal punto di vista turistico. A questo aggiungiamo le tante aziende agricole e florovivaistiche che sorgono nella zona e le tante famiglie che qui vivono. Non è affatto una classica zona industriale lontana da tutto e tutti e si tratta di un’area fortemente inquinata proprio a causa del comportamento criminale di alcuni gestori privati di impianti di rifiuti. Solo poche settimane fa i sindaci dei comuni di Pontinia, Sonnino, Maenza, Priverno e Roccasecca dei Volsci ci avevano rassicurato sulla loro volontà di addivenire al più presto a una gestione pubblica dell’impianto Sep. Oggi ci ritroviamo con un altro privato che vuole speculare sul nostro territorio con la Sep già in attività e senza nemmeno uno straccio di protocollo di intenti dei primi cittadini sulla gestione pubblica dell’impianto di compostaggio. Ci sentiamo davvero presi in giro, cosa che non ci è mai piaciuta e che non ci ha mai fatto desistere dal nostro obiettivo: difendere i cittadini e questo territorio”.