“Da anni si parla di realizzare un porto turistico
nell’ex area Samip di Ponza, in località Cala dell’Acqua, e lo scorso
giugno si è tenuta una conferenza dei servizi per analizzare i progetti
presentati nel corso della quale sono stati esclusi tre di questi a causa dei
pareri negativi emessi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
L’area interessata, secondo il Pgr vigente, non prevede infrastrutture
portuali ma solo una destinazione residenziale con attrezzature ricettive e
di servizio. Il M5S ha sempre evidenziato che, allo stato attuale, un
porticciolo turistico in quella località sarebbe una cattedrale nel deserto,
vista l’assenza di una rete elettrica e di vie d’accesso alla terra
ferma, realizzata in un’area soggetta a erosione”. Lo dichiara in una nota
Gaia Pernarella, consigliera del M5S Lazio.
“Non capiamo come lo sviluppo di una zona portuale, possa prescindere
dall’inevitabile sviluppo della corrispondente zona a terra, l’ex miniera,
che oggi è caratterizzata da una fascia di territorio completamente
abbandonata, visto che una seria pianificazione del territorio non può e non
deve prescindere dal considerare gli interventi strettamente connessi tra
loro – prosegue – Per questo crediamo che vada valutata l’opportunità di
inserire all’interno delle modifiche al piano necessarie per la costruzione
del porto, anche la modifica al piano regolatore per il recupero urbanistico
dell’intera area, in modo da ottimizzare tempi e risorse e di mostrare
un’effettiva volontà politica di crescita per l’isola di Ponza. Abbiamo
quindi depositato un’interrogazione per capire il punto di vista della
Giunta su questo progetto e per sapere se ritiene opportuno integrare la
conferenza di servizi attualmente in corso con tutti gli enti e gli uffici
competenti in materia di urbanistica e tutela dei beni culturali e
paesaggistici per avviare un percorso che porti alla definizione di una
variante urbanistica che garantisca il rispetto della normativa regionale e
nazionale”.