I numeri la dicono lunga sugli equilibri tra i porti della piattaforma portuale Laziale che continua a vivere un forte squilibrio, specie sotto l’aspetto finanziario: su un totale di finanziamenti nei porti di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta pari 905 milioni di euro, solo il 3.65% viene speso su Gaeta.
Nel dettaglio il piano di potenziamento infrastrutturale generale nei porti conferisce 705 milioni di euro a Civitavecchia, 160 milioni a Fiumicino mentre su Gaeta, porta naturale di province con un’alta concentrazione di multinazionali di primissimo piano solo 33 milioni di euro.
A tutto questo si aggiunge il fatto che la somma stanziata su Gaeta, ebbene chiarire, proviene direttamente dalle casse dello Stato e non di certo da quelle dell’Autorità Portuale.
Sarebbe stato interessante capire quanto l’ente portuale avrebbe investito su Gaeta se non ci fossero stati i finanziamenti del Governo centrale che nel 2012, oltre a Gaeta, stanzio 20 milioni per il porto di Genova e 25 per Savona.
Se qualcuno non avesse ancora chiari quelli che sono i numeri, oggi ritengo che sia tutto chiaro su vengono ridistribuite le risorse finanziarie nei 3 porti laziali.
Se andassimo a considerare anche gli interventi realizzati da parte dell’Autorità Portuale nel recente passato emergono tante opere incompiute ma la cosa, sicuramente, più assurda è che per completarle saranno utilizzati parte dei 33 milioni di euro, un esempio su tutti il nuovo piazzale della logistica, oggi trasformato in un’area per allevamento di pesci.
Una linea di programmazione quella portata avanti dall’Autorità Portuale di Civitavecchia e dal suo presidente che definisco irresponsabile che tende a penalizzare il tessuto produttivo del nostro territorio e quello di altre province vicine in cui sono ubicate importantissime multinazionali.
Oggi la partita non è tra Gaeta, Civitavecchia e Fiumicino ma tra aree geografiche che devono trovare risposte adeguate per sostenere i loro livelli occupazionali che sono già in forte difficoltà.
Anche sul fronte croceristico a Gaeta non ci sono segnali positivi da parte del Presidente Monti per un territorio, quello del Lazio Meridionale che ha enormi potenzialità ma che oggi vive ancora con il freno tirato una cosa assolutamente inaccettabile, facendo cadere su Monti tutte e responsabilità.
Le crociere rappresentano una interessantissima opportunità di crescita economica per il territorio e per le comunità locali, potendo incidere in maniere significativa sul prodotto interno lordo locale, cosa che nei fatti non sta accadendo.
Anche a Civitavecchia il traffico croceristico non riesce a far girare l’economia cittadina considerando che tutte le imprese che lavorano nel suo indotto non sono di Civitavecchia: anche qui si dimostra tutta l’incapacità di governare l’ente portuale.
Armando Cusani