“Occorre una riforma che tenga conto del diverso contesto economico e sociale intervenuto nei vent’anni trascorsi dall’approvazione dell’attuale normativa; bisogna lavorare per una reale autonomia finanziaria dei porti, razionalizzando il sistema delle autonomie portuali, tenendo conto delle necessità di una maggiore integrazione tra la normativa di ambito portuale e quella in fase di revisione concernente la disciplina sugli interporti e le piattaforme logistiche“: lo ha chiesto il coordinatore della Commissione Trasporti della Conferenza delle Regioni e assessore alla Regione Campania, Sergio Vetrella, nel corso di un’audizione in Commissione Lavori pubblici del Senato. Il rappresentante delle Regioni ha sottolineato l’esigenza di un intervento legislativo che coniughi le istanze della sentenza Leipzig-Halle con la finanziabilità di opere essenziali di interconnessione con nodi e corridoi. “Le Regioni valutano positivamente la semplificazione e la velocizzazione procedurale rispetto alle operazioni mercantili e alle opere di dragaggio – ha detto Vetrella – così come guardano con favore all’estensione dei poteri delle autorità portuali“. Tuttavia “è opportuno snellire l’iter dei piani regolatori portuali, distinguendo tra porti di seconda e terza classe, lasciando alla facoltà delle Regioni la normazione in materia di piani regolatori relativi ai porti regionali“. Infine ha giudicato “sicuramente apprezzabile” l’apertura alla polifunzionalità dei porti, “ma occorre – ha concluso Vetrella – un raccordo automatico tra le progettualità contenute nei piani regolatori portuali e l’allegato infrastrutture del Def“.