giovedì 19 Settembre 2024,

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Porto di Terracina: da una banchina due “paranze” semi affondate, dall’altra “montagne” di cordame e reti esauste

scritto da Redazione
Porto di Terracina: da una banchina due “paranze” semi affondate, dall’altra “montagne” di cordame e reti esauste

La nostra quotidiana pubblicistica ci porta ad interessarci spesso di fatti che possono sembrare minimi, rispetto alla complessità di cui è avviluppata la città da anni, ma che minimi non sono.

Sono vicende che hanno la forza di determinare nel cittadino e nei numerosi ospiti che animano i luoghi più caratteristici di Terracina, una sorta di “angustia” per lo stato in cui questi spazi sono ridotti.

L’altro giorno avevamo posto l’attenzione sulle due “paranze” che giacciono tumulate dalle acque chete del porto canale.

Oggi la nostra attenzione si sposta dalla parte opposta: sulla banchina dove ormeggiano paranze e soprattutto traghetti tra trasportano quotidianamente centinaia di passeggeri per le isole Ponziane.

Da questa parte del porto traianeo vi sono accatastare quintali di cordame (anche in ferro) e reti da pesca non più utilizzate dagli armatori delle paranze.

Si tratta, evidentemente, di rifiuti speciali, che dovrebbero essere smaltiti con un procedimento diverso da quello definito “urbano”.

A questo punto la storia si complica e non abbiamo notizie certe se allo smaltimento devono procedere gli armatori delle paranze o deve pensarci la Capitaneria di Porto attraverso una ditta incaricata, o altro ente pubblico.

La competenza a smaltire questo tipo di rifiuti speciali non siamo riusciti, al momento a scioglierla, mentre rimane il fatto che le “montagne” di cordame e reti esauste rimangono desolatamente sulla banchina del porto terracinese.

Questa situazione crea una immagine sicuramente non positiva per la città, ed espone a grossi rischi di incendio le zone interessare da questi depositi di rifiuti speciali.

La vicenda delle due paranze, ad oggi, rimane consolidata all’inerzia, per questa appena denunciata speriamo in una soluzione diversa.

Speriamo!

e.

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