È stato negato a Francesca, una donna sola di 62 anni che da più di vent’anni paga un affitto di mille euro in via Mantegna, ma che oggi ha perso la sua casa perché non può più permettersela e perché, secondo la politica di Gualtieri e Meloni, prima del diritto all’abitare vengono la speculazione e gli interessi dei grandi proprietari.
Lo sfratto è stato eseguito con una massiccia presenza delle forze dell’ordine, che hanno impedito ai solidali di raggiungere Francesca e che hanno adottato un atteggiamento violento e repressivo non solo verso l’inquilina, ma anche verso il presidio nato per sostenerla. L’episodio però non è isolato o casuale, ma si inserisce perfettamente in una condizione di criminalizzazione e repressione verso chi lotta e cerca di tutelare i propri diritti; che trova la sua massima espressione nel nuovo DdL sicurezza 1660, approvato ieri alla Camera, che esplicita perfettamente le soluzioni del governo alla crisi abitativa: reati per chi occupa, si oppone o resiste agli sfratti e per chi coopera con loro.
Questo però non basta, perché mentre il Governo attacca le fasce popolari e non garantisce il diritto alla casa con il DdL, Roma viene venduta a ricchi e turisti in vista del Giubileo 2025. Il modello di città di Gualtieri promuove quindi una città in cui diventa impossibile garantire una vita dignitosa a qualsiasi lavoratore o studente che la abita, in cui gli affitti salgono alle stelle e le scelte politiche adottate dalla giunta sono l’aumento del costo del biglietto del trasporto pubblico e la ZTL, che renderanno totalmente inaccessibile la mobilità soprattutto alle fasce popolari.
Gualtieri inoltre, si pone a servizio di palazzinari e speculatori, come nel caso di Francesca, il cui sfratto è stato richiesto dalla Fabbrica Immobiliare SGR S.p.A. che possiede gli alloggi di via Mantegna.
Tra le figure istituzionali non in grado di dare risposte agli abitanti spicca anche Amedeo Ciaccheri, presidente dell’ottavo municipio, che stamattina ha svolto una vera e propria passerella durante lo sfratto di Francesca, intimandole di trovare un altro affitto perché poi forse le verrà garantito il bonus affitti. Ci chiediamo però come questa possa essere una soluzione sensata e possibile dal momento in cui il bonus ricopre una somma di 500 euro che non le garantiranno mai una casa e che a malapena rendono accessibile una stanza.
In seguito allo sfratto abbiamo incontrato una delegazione presso l’assessorato alle politiche abitative senza avere risposte, e dimostrando ancora una volta che a Roma il diritto all’abitare non viene garantito.
Come Potere al Popolo mandiamo tutta la nostra solidarietà a Francesca, e convinti che servano soluzioni permanenti e strutturali al diritto all’abitare, ribadiamo che è necessario costruire una vera opposizione in questa città, continuando a lottare contro il modello del profitto e portando avanti una vera e propria battaglia politica contro i provvedimenti adottati da Gualtieri e il DdL 1660.
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