Oggi, come Potere al Popolo assieme a decine di altre realtà e movimenti solidali alla causa palestinese, nella giornata del 25 aprile eravamo in piazza al fianco della resistenza palestinese. Mentre si ricorda la resistenza partigiana italiana contro il nazifascismo, i partigiani palestinesi portano avanti una resistenza contro un’occupazione che dura da oltre 75 anni e contro le barbarie di Israele e dell’imperialismo euroatlantico.
Nella giornata di oggi abbiamo rimesso al centro i valori antifascisti, che significano lotta contro la guerra e il genocidio che sta avvenendo in Palestina. Per questo abbiamo ribadito che non accettiamo la presenza in piazza di chi si schiera dalla parte del regime di occupazione israeliano, e di chi quindi rappresenta un nemico dei valori partigiani e della libertà dei popoli oppressi.
Oggi infatti, l’unica agibilità politica che hanno avuto i sionisti è stata attraverso la difesa da parte delle forze dell’ordine, che li hanno protetti nonostante abbiano avuto atteggiamenti violenti nei confronti dei solidali con la Palestina, lanciando petardi e oggetti con l’intento di ferirli. Ancora una volta hanno dimostrato, come in Palestina, che l’unico strumento che conoscono è la violenza.
Vergognoso l’atteggiamento di ANPI e CGIL che non solo hanno lasciato sfilare i sionisti ma non hanno mosso un dito mentre gli antifascisti venivano attaccati dai componenti della Brigata Ebraica.
Un’indifferenza che rivela una presa di posizione. Il governo Meloni, oltre a schierarsi con Israele, li sostiene e li protegge. Un governo che porta avanti politiche reazionarie, antipopolari, repressive e guerrafondaie, in continuità con i governi precedenti, continuando a inviare armi in Ucraina.
Lo stesso governo che porta l’Italia in guerra nel Mar Rosso, con i voti in Parlamento di tutto il centro-destra, del PD e del Movimento 5 Stelle, sedicenti antifascisti che però continuano a scegliere la parte sbagliata della storia.
Essere partigiani significa prendere parte, per questo oggi essere antifascisti vuol dire essere antisionisti, e scendere in piazza il 25 aprile vuol dire combattere contro la guerra e il genocidio in Palestina e per la libertà dei popoli oppressi.
Rilanciamo pertanto la manifestazione nazionale del primo giugno contro questo governo e la guerra, per la Palestina libera.
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