sabato 23 Novembre 2024,

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“Povera Terracina”

scritto da Redazione
“Povera Terracina”

Almeno un paio di volte al mese vengo a Terracina che due dei miei figli e relativi nipoti ancora vi abitano, posteggio l’auto e mi faccio a piedi le vie che mi hanno visto crescere.

Guardo una Terracina cambiata, in alcuni punti irriconoscibile, e provo un enorme senso di rabbia per come la mia città sia stata snaturata, e mi chiedo se c’è coscienza di questa situazione.

Mi chiedo, e non riesco a spiegarmelo, come sia stato possibile ridare fiducia ad una cordata di individui che ci hanno dato solo fallimenti, come se dissesto, sfiducie, arresti e commissariamenti fossero state fesserie, pinzillacchere, marachelle di poco conto.

Con l’insediamento di Nicola Procaccini si è dato il via ad un’era di non senso, si sono inanellate una serie di stupidaggini e di porcate che sembrano non avere fine.

Terracina sta sparendo sotto una colata di cemento, e le poche aree verdi rimaste sono viste come opportunità per chi ha preso Terracina come una mucca da mungere, naturalmente con il beneplacito dei nostri illuminati amministratori.

Ho speso tre decenni della mia vita a scrivere articoli, a fare trasmissioni TV per lanciare un messaggio d’amore per la nostra terra, ma ho raggiunto solo il risultato di attirarmi antipatie e dispetti di collusi e di chi… “comanda”.

Ed ancora oggi sono inviso a tanti, vincolati da legami indicibili, che da trent’anni ci regalano amministrazioni inadeguate alla storia ed all’importanza stessa di Terracina.

I pochi investimenti che sono stati fatti nella nostra sfortunata città, per lo più realizzati con strumenti opachi, sono stati uno spreco di denaro pubblico, opere che non hanno avuto nessun beneficio per la collettività e che sono servite solo a far guadagnare le imprese coinvolte con un sistema di distribuzione di appalti osceno, come le inchieste della magistratura hanno dimostrato.

Da troppi anni, a Palazzo bivaccano campioni nella cattiva progettazione, per assenza di progetti dettagliati e per errori troppo frequenti per non apparire sospetti.

Ultimi esempi le forche caudine di piazzale Palmacci, l’ascensore ed il muro di contenimento sul monte Cucca, che si è fermato al primo colpo di piccone, un modo di procedere che crea la necessità di varianti in corso d’opera che producono extra-costi molto alti, con sottrazione di risorse a opere utili alla collettività e alla salvaguardia dei territori.

Una assurda gestione che lentamente ma inesorabilmente ha imbarbarito Terracina, e di chi la colpa se non dei terracinesi stessi?

Una comunità priva della percezione del bene comune, che ha una visione distorta delle istituzioni, con rappresentanti maestri della menzogna: vedremo presto che fine faranno le bubbole che ci stanno propinando in previsione delle europee.

Un management amministrativo senza intelligenza strategica e capacità innovativa che ha come obiettivo primario clientelismo, nepotismo ed il raggiungimento di interessi particolari: questo è l’esatto quadro della situazione!

Ho perso anni nel tentativo di dare uno scossone al Palazzo, ma ora so che uno scossone glielo può dare solo un terremoto con epicentro nelle sue fondamenta.

La verità nuda e cruda è che ai terracinesi di oggi non importa un fico secco di come sia amministrata Terracina, che abbisognerebbe da subito di un progetto, ideato e redatto da intelligenze “vere” le cui priorità devono essere i giovani ed il lavoro, il decoro cittadino e quelle opere essenziali irrinunciabili per una città odierna.

P.S. Se avete bisogno della Tessera elettorale, sapete a chi rivolgervi, che ci pensa lui, che vi sta aspettando come il ragno aspetta la mosca nella ragnatela.

Germano Bersani

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