Consideriamo molto grave la decisione dell’amministratore delegato Claudio Fuortes di sopprimere le edizioni notturne dei tg regionali della Rai.
Non può che essere condannato lo stile dell’ad voluto da Draghi che ha comunicato la decisione già presa in sede di commissione parlamentare di vigilanza senza alcun confronto con le rappresentanze sindacali.
Ancor più grave che Fuortes abbia motivato davanti alla commissione parlamentare la cancellazione delle edizioni notturne con un crollo di ascolti che in realtà non c’è stato. In un paese serio questo signore avrebbe già dovuto rassegnare le dimissioni per pressappochismo e mancanza di rispetto verso il parlamento.
E’ intollerabile poi che questa menomazione arrivi dopo una campagna scandalistica di una trasmissione delle reti Mediaset su presunti sprechi del servizio pubblico. Come al solito il qualunquismo pentastellato ha rilanciato con un’interrogazione del senatore Lannutti, quello dei Protocolli dei Savi di Sion e il renziano Anzaldi si è congratulato.
I telegiornali regionali della Rai rappresentano un servizio pubblico essenziale e anche un prezioso spazio di pluralismo informativo che non va mortificato.
Ancora una volta emerge che le pessime “riforme” che hanno consegnato le nomine Rai al governo non giovano al servizio pubblico.
Questi manager prepotenti hanno un solo obiettivo: ridurre il ruolo della Rai e aprire la strada alla privatizzazione.
No alla soppressione dei tgr notturni. La sacrosanta protesta dei giornalisti Rai va sostenuta.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea
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