Quella che chiamano ripresa economica si sta realizzando letteralmente sulla pelle dei lavoratori. La quotidiana conta dei morti sul lavoro sembra ormai un bollettino di guerra: uomini e le donne sacrificati per la competitività più esasperata ed il profitto. Si muore di lavoro e, a volte anche, per difendere il proprio lavoro.
In tale contesto il governo Draghi sblocca i licenziamenti, consentendo chiusure e delocalizzazioni, permette che le aziende gestite con i soldi dei cittadini dallo Stato, ITA, si comportino con i lavoratori e le lavoratrici come i padroni delle filande nell’800 e chiacchiera di intervenire sull’aumento di gas, luce, carburanti, ma lo fa solo per chi non ha nulla o per i padroni, mentre per le lavoratrici ed i lavoratori gli aumenti resteranno al di sopra del 30% con un’inevitabile ricaduta sui già magri stipendi.
Tale linea politica perseguita con grande determinazione dal salvatore della patria Draghi, ha avuto l’approvazione plateale degli industriali, mentre i lavoratori, vedi la vicenda GKN ottengono il risultato dell’annullamento dei licenziamenti solo grazie alla loro lotta ed alla solidarietà di classe che hanno costruito intorno a loro. Indicando a tutti i lavoratori e le lavoratrici che pure nell’enorme squilibrio di forza esistente oggi nel confronto capitale-lavoro la lotta paga, sopratutto quando è accompagnata dalla consapevolezza di essere una classe in basso che si batte contro le classi in alto, proprietarie delle imprese e contigue agli attuali eletti in Parlamento.
Lo sciopero generale dell’ 11 ottobre è un appuntamento importante, frutto di uno sforzo unitario su importanti rivendicazioni: riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, blocco delle delocalizzazioni, contrasto alla precarietà, rilancio delle assunzioni pubbliche in particolare nella sanità e nella scuola, ecc., ed è il primo momento in cui si tenta di connettere, unificare conflitti e vertenze sparsi generando quella massa critica necessari allo scontro in atto.
Per questo Rifondazione Comunista di Roma e del Lazio, come nel resto del paese, è impegnata nella sua riuscita favorendo la più ampia partecipazione.
Vito Meloni, segretario federazione Roma, Castelli, Litoranea
Maurizio Fabbri, segretario Regionale Lazio
Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea
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