A Roma, sabato 14 maggio dalle ore 10,00 alle 13,00 in piazza del Campidoglio, si svolgerà l’assemblea pubblica contro il ddl Concorrenza.
Il partito della Rifondazione Comunista di Roma invita cittadini e cittadine, la classe lavoratrice a partecipare e ad opporsi ad un disegno di legge che, complessivamente, è strutturato per escludere il pubblico nell’erogazione dei servizi favorendo i privati.
“Con il ddl Concorrenza – afferma Marco Bizzoni, segretario PRC ROMA – riprende la solita politica, tanto amata dagli oligarchi di casa nostra, privatizzare i servizi che per la loro natura monopolistica assicurano profitti, lasciando al pubblico solo quelli che operano in perdita; se non sussidiati dallo Stato. Con l’approvazione del ddl le regole del mercato diventerebbero la modalità prevalente nell’erogazione dei servizi pubblici, ma oltre al pubblico anche i lavoratori autonomi di settori regolati, come i tassisti, vedranno applicarsi le stesse regole delle multinazionali e messi in diretta competizione con quelle, trasformati in merce tra le merci.”
Nel corso di questi anni si è progressivamente disinvestito sui servizi forniti dal pubblico, meno risorse per le infrastrutture, meno risorse per i macchinari, meno risorse per i lavoratori e le lavoratrici. I quali si sono trovati spesso a supplire a quelle mancanze con la loro volontà e fantasia, nel tentativo di fornire alla cittadinanza servizi decenti.
La condizione di devastazione dei servizi pubblici, costruita governo dopo governo, è stata attribuita dalla grande stampa, proprietà degli oligarchi nostrani, alla responsabilità delle lavoratrici e dei lavoratori, esaltando alcuni casi marci e generalizzandoli come se fossero pratiche comuni a tutti i lavoratori del pubblico. Nello stesso tempo, quella stessa grande stampa, incensava i grandi risultati nell’erogazione dei servizi prodotti dalle imprese private, di cui quegli stessi oligarchi erano proprietari o in partecipazione azionaria; dimenticando di accennare ai contributi economici versati dallo Stato, alle condizioni di sfruttamento dei lavoratori e lavoratrici, all’usura in cui erano lasciate le infrastrutture. Fino a che la tragedia del ponte Morandi, a Genova, per un momento svelò che il re era nudo.
I Cittadini e le Cittadine devono decidere, a partire dalla loro partecipazione all’iniziativa di sabato, se nei prossimi anni i servizi dovranno servire a riempire le tasche agli oligarchi, come prevede il ddl Concorrenza, o a migliorare qualità di vita di tutti e tutte.
I commenti non sono chiusi.