Lo sgombero di questa mattina, delle decine di migranti e richiedenti asilo che avevano trovato riparo a Roma, in quello che resta dell’ “Ex penicillina”, la vecchia fabbrica farmaceutica, da decenni abbandonata, situata fra via Tiburtina e via di Casal San Basilio è l’ennesimo sgombero senza alcun preavviso avvenuto senza aver reperito abitazioni dignitose. A che serve cacciare persone che non possono trovare riparo in altri luoghi, disattendendo anche le convenzioni internazionali?
Lo spazio in questione è inutilizzato anche se fa gola a molti speculatori. Ma è inaccettabile che nella capitale d’Italia non si trovi un posto e un tetto per chi rischia di restare in strada.
Viviamo in un paese in cui i solidali si processano e le persone vulnerabili vengono poste ancora più ai margini, senza possibilità di uscita da una condizione di miseria.
Chi alle ultime elezioni capitoline ha votato il sindaco Gualtieri o le liste di sinistra ornamentale che lo appoggiavano ha ancora il coraggio di considerare progressista questa amministrazione che si sta distinguendo per discariche, inceneritori e sfratti? Ricordiamolo la prossima volta che si va a votare e ribelliamoci a questo ennesimo sopruso. E’ una guerra contro i poveri che non conosce tregua, prevale l’idea del decoro urbano sulla necessità di garantire una casa a chi non c’è l’ha.
Ribadiamo la nostra richiesta di un piano straordinario che possa garantire abitazioni vere per tutte e tutti e rifiutiamo che il diritto all’abitare, riconosciuto come un diritto umano dalle organizzazioni internazionali, venga risolto come una questione di ordine pubblico.
Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea federazione Roma, Castelli, Litoranea