Il terzo giorno, come le sacre scritture riportano, Egli, (il sindaco di Priverno) si svegliò dal sonno che sembrava eterno e parlò al popolo, aiutato nella stesura del discorso ufficiale dal fido portavoce, messer Teodonio (l’ultimo bolscevico dei Lepini).
Parlò tanto, in verità di tutto lo scibile umano e divino, per non dire nulla in risposta alle questioni da me sollevate.
Perché nulla è arrivato dalla vicenda legata al suo stipendio di 2700 euro mensili e della presunta beneficienza che da tale somma ne riceverebbero alcuni beneficiati.
Nulla è arrivato dalla domanda sui veri risparmi del personale.
Nulla è arrivato sulla reclamata vicenda dei lavoratori socialmente utili, e delle eventuali strategie che Egli pose in campo per non lasciarli (com’è stato) sul lastrico.
Nulla è arrivato rispetto alla posizione dell’architetto “macciano” che doveva rimane soltanto 5 mesi per giungere alla pensione, e invece è ancora a deambulare nelle stanze degli uffici tecnici comunali.
Nulla è infine arrivato rispetto al comico avviso pubblico per l’assunzione nello staff del sindaco di un soggetto che dovrà svolgere, da puro stakanovista, i seguenti compiti: relazioni di natura politico-amministrativa e l’organizzazione di eventi, cerimoniale e rappresentanze, comprese l’inaugurazione di opere pubbliche o la partecipazione degli amministratori ad eventi esterni, compresi i servizi complementari ed accessori, quali conduzione autovetture e imbandieramento degli edifici comunali; rapporti con enti, istituzioni e soggetti esterni e relazioni politico-istituzionale; rapporti con la vicinanza e servizi accessori; verifica e monitoraggio disposizioni non contenute in provvedimenti formali e quant’altro sia individuato dal sindaco per l’esercizio delle funzioni di indirizzo e controllo attribuite dalla legge.
Questi i pochi servizi che attendono il nominato scelto in conformità a un avviso pubblico e portatore sano di una delle seguenti lauree: economia e commercio, giurisprudenza o scienze politiche.
E poi qualcuno dubita che i “comunisti” non siano per il rispetto dei lavoratori.
Rimanendo su questo fronte c’è poi l’altra farsa vicenda di un lavoratore “Portavoce” che è stato ingaggiato a costo zero.
Ovvero lavora senza retribuzione. Per la gloria e la santificazione dell’altissimo sig. Sindaco. A tal proposito sarebbe opportuno conoscere cosa ne pensa l’Ordine dei Giornalisti, se mai il soggetto Portavoce sia iscritto. Oppure apprendere il parere degli organi di previdenza e soprattutto se il soggetto è assicurato, nel momento in cui il suo lavoro implica la frequentazione delle stanze del palazzo comunale. Ma questi evidentemente sono argomenti di poco conto.
Il sindaco di Priverno per muovere al contrattacco e non avendo seri argomenti rianima la scabrosa e scioccante vicenda che ha portato alle dimissioni di Renata Polverini.
Facendo balenare ai lettori oscure e malefiche connivenze che chi scrive ha eventualmente potuto coltivare nei circa tre anni da consigliere regionale.
Ebbene, sig. sindaco Delogu, se s’informa meglio scoprirà che la sottoscritta non è stata neanche sfiorata dalle molteplici indagini della magistratura, e non ha mai dato copertura ad un qualsivoglia atto in odore di illeggibilità.
Quindi, la prego, non cerchi gratuite infamità.
Termino con altre due note: la sottoscritta parla e censura democraticamente le parti politiche da libera cittadina. Come lei sig. sindaco ha fatto nei mesi antecedenti la sua candidatura. Non c’era giorno che i giornali non parlassero di quanto era bravo, istruito e intelligente.
La seconda riguarda la dottoressa Bilancia: per me persona adatta politicamente e umanamente, capace di portare in dote al Comune di Priverno un governo all’altezza delle attese della cittadinanza.
Un parallelo che mi è giunto dal cuore e che ho fatto senza reconditi pensieri.
In ogni modo, da libera cittadina, seguirò la sua interessante consiliatura, intervenendo ogni qualvolta ne ravviserò l’opportunità.
Per il resto si attacchi pure al quel buontempone di Andy Wahrol.
Gina Cetrone