“Con l’abituale enfasi, nell’ultimo Consiglio si è cercato di far passare il recepimento di un Regolamento proposto dall’ANCI a tutti i comuni d’Italia per dare esecuzione alla nuova normativa sulla trasparenza della azione amministrativa come volontà di rendere come una “casa di vetro” il nostro Comune.
La verità è che ad oggi l’Ente ha sin qui peccato di trasparenza e di gravi ritardi nel riscontrare le richieste finanche dei consiglieri comunali della nostra lista”. E’ la denuncia della Lista Macci che presentato nuovamente diversi solleciti al sindaco di Priverno, al segretario generale nonché responsabile dell’Anticorruzione e ai vari responsabili dei servizi.
“Infatti nonostante lo Statuto comunale all’articolo 34 comma 2 sia chiarissimo (“ai consiglieri comunali è garantito il diritto di avere dagli uffici notizie, informazioni, documentazione e copie di atti utili per lo svolgimento del proprio mandato, di norma non oltre 10 giorni dalla richiesta”), ci sono voluti numerosi solleciti per avere qualche risposta e siamo in attesa da mesi di tantissime richieste.
Solo per fare qualche esempio: riguardo al personale impegnato presso il comune alle anticipazioni, dal contenzioso ai servizi affidati in proroga.
Il “cattivo comportamento”, salvo qualche eccezione, è generalizzato e riguarda settori come quello dei Servizi sociali o come il Finanziario ma anche gli Affari generali, e non si hanno notizie di interventi della parte politica nonostante sia stata sollecitata ad intervenire.
Non si è avuta risposta alle richieste nemmeno dopo un formale sollecito presentato il 19 maggio u.s. Lo stesso è avvenuto per l’interrogazione a firma del consigliere Marcello Vellucci sulle problematiche collegate all’ospitalità dei migranti presentata prima via pec il 21 aprile e al protocollo il 9 maggio!
E’ questa la trasparenza che si vuole dare ai cittadini?
Perché non si vuole spiegare come e perché per la gestione dei migranti sono stati affidati servizi senza gara per oltre 900.000 euro?
Perché non si vuole spiegare alla città quali sono le forme di accoglienza, in quali strutture, il numero degli ospiti e, soprattutto, perché assistiamo a scene di immigrati che rovistano nell’immondizia o chiedono l’elemosina quando oltre ai pasti è previsto per loro un “pocket money” di 35 euro al giorno?”.