È importante che la gente ci aiuti in questo momento, la partecipazione numerosissima di martedì dimostra che lo sta facendo e che vuole continuare a farlo, perché ora più che mai sarà un’estate di estrema guardia nei confronti di chi in questo momento amministra la SEP. La situazione attuale ci impone di essere ancora più rigorosi di quanto non siamo già stati in passato. E come non siamo stati tolleranti con il privato, che però sembrava sempre poter fare il bello e il cattivo tempo in questo territorio, non saremo tolleranti con il pubblico. Con tutto il rispetto dovuto per le istituzioni e l’innegabile stima che la persona della nuova amministratrice designata dal tribunale ci ispira, non possiamo permetterci nessun calo di attenzione. A chi dirige al momento l’azienda, agli amministratori del PD (cui va indubbiamente riconosciuto un bel gesto di apertura nel volersi confrontare in un pubblico dibattito, dopo la richiesta dei 4 comitati alla Regione e glie ne diamo atto) abbiamo dovuto mandare un messaggio forte e chiaro: non saremo tolleranti nei confronti della Regione e continueremo a lottare finché la legalità e la salubrità del nostro territorio non sarà salvaguardata. E se la salute nostra o del nostro territorio, della nostra aria, delle acque o della terra, sarà nuovamente messa a rischio non avremo esitazione alcuna a rivolgerci personalmente a tutte le autorità che il Diritto mette a nostra disposizione, nei confronti di chiunque. Essere semplici cittadini non significa essere degli sprovveduti, come hanno potuto apprendere gli esponenti politici convenuti a Fossanova. Alla politica e agli amministratori lo abbiamo detto chiaro e tondo, in tutti i modi: noi sappiamo da che parte stiamo, dalla parte della ragione. Adesso tocca alla politica e alle istituzioni scegliere da che parte stare; vogliono stare dalla parte delle vittime in difesa della ragione e aiutarci a risolvere questo problema oppure chiuderanno gli occhi, come è stato fatto fino ad ora lasciando campo libero ai torti che fin qui abbiamo subito? Staranno con noi, con il nostro territorio o si ritroveranno schierati altrove?
Questo è il messaggio che volevamo lanciare. E adesso vediamo come risponderanno.