È avvenuto, quindi può accadere di nuovo: questo è il nocciolo di quanto abbiamo da dire”. Primo Levi
Nel gennaio 2020, poco prima che la pandemia dilagasse tra di noi, nell’ambito degli eventi in programma nel periodo in cui ricorre la commemorazione per le vittime della Shoah, l’Amministrazione Comunale di Priverno organizzò una cerimonia di testimoni e custodi di memoria, che vide una compartecipazione al di sopra di ogni aspettativa.
Presenziavano la Presidente della Comunità Ebraica di Roma, la dott.ssa Ruth Dureghello, il Presidente della Consulta della Comunità Ebraica di Roma e Presidente del Progetto Dreyfus il Dott. Alex Zarfati, Il Consigliere uscente della Comunità Ebraica di Roma il Dott. Ariel Arbib e il Giornalista Emilio Drudi, insieme, in una tavola rotonda, ad impegnarci a ricordare, perché il martirio delle vittime innocenti dell’Olocausto non deve essere obliato ma tramandato di generazione in generazione affinché gli orrori del passato non tornino mai più.
L’antisemitismo purtroppo è da sempre presente nella nostra società, oggi con delle “varianti”; rigurgiti di odio razziale dei quali è invasa la rete dei social che arriva diretta ai giovani, sempre più abituati ad un linguaggio dell’odio aggressivo, che durante la pandemia, è sfociato addirittura in una propaganda razzista fatta di paragoni tra ebrei e virus.
Abbiamo pertanto il dovere di riflettere e far riflettere, e quest’anno lo facciamo “nominando per esistere”. Infatti con delibera n.96, l’Amministrazione ha dotato la nuova viabilità di intitolazioni a personaggi encomiabili, che, nel giorno della Memoria, dedichiamo a Primo Levi e Gino Bartali, introducendo in città le strade dei Giusti tra le Nazioni, ricordandoli per l’impegno profuso nella difesa della dignità umana.
L’Assessore Sonia Quattrociocche: “Intitolare una strada o una piazza, significa inserire nella toponomastica fatti e persone che resteranno per sempre nella memoria collettiva della città. Un modo per rendere la storia viva anche con il passare del tempo e permettere a chiunque di continuare a interrogarsi e riflettere su ciò che è stato, sui veri valori della vita, sulla necessità di non restare indifferenti. Primo Levi e Gino Bartali sono tra i testimoni di un periodo storico atroce e non per i soli ebrei. Pensatori liberi che a tanta idiozia e malvagità hanno risposto denunciando, descrivendo e restando dalla parte dell’umanità, malgrado i pericoli”.