“Al di là delle richieste di collaborazione, l’amministrazione Bilancia ha colto l’occasione sin qui per chiudere le porte all’opposizione, in difficoltà anche nella visione di atti importanti, come avvenuto nella fase di assestamento di bilancio”. E’ l’accusa mossa da Marcello Vellucci, consigliere comunale di Priverno della Lista Macci, che ha denunciato le difficoltà riscontrate nell’analisi del documento unico di programmazione, votato a maggioranza dal Consiglio comunale.
“Infatti – ha spiegato Vellucci intervenendo in aula – la procedura di convocazione dell’assise, in data 27 luglio, è stata disposta in modo farraginoso, assegnando tempi limitatissimi alla minoranza e non consentendo, di fatto, la giusta analisi che tali documenti necessitano” e ha chiesto inoltre “una maggiore precisione nelle procedure di convocazione del Consiglio e delle commissioni; l’adozione di misure tese al costante monitoraggio dei flussi di cassa ed alla realizzazione delle poste di entrata, al fine di avere una rendicontazione della copertura finanziaria delle spese e poter attestare il rispetto del patto di stabilità; la revisione e l’aggiornamento del regolamento di funzionamento del Consiglio comunale; di allegare alla deliberazione di assestamento di bilancio l’elenco preciso ed analitico del fondo pluriennale vincolato, parte corrente e parte capitale”.
In merito alla salvaguardia degli equilibri, Vellucci ha chiesto lumi circa le attestazioni dei responsabili dei vari dipartimenti, in particolare quello Ambiente, Finanziario e Contenzioso: “Il responsabile del servizio 3.1 Ambiente si sofferma sulla posizione in itinere della società De Vizia Transfer SpA, un appalto di oltre un milione di euro”. Pertanto, ha continuato il consigliere della Lista Macci, “si chiede se è stato inserito nello stanziamento corrente, altrimenti potrebbe venire meno l’equilibrio”. Per quanto riguarda la posizione del responsabile Finanziario sul presunto equilibrio di cassa: “Nonostante i circa dieci milioni di euro attivati presso la Cassa Depositi e Prestiti per la liquidità, che di fatto hanno pressoché azzerato i conti precedenti, la situazione è peggiorata – ha notato ancora Vellucci -. Di ciò ne viene data contezza anche nell’analisi della gestione dei residui: infatti l’attivo è dell’11% contro il 21% del passivo”. Inoltre, ha aggiunto Vellucci, “anche la riscossione della parte corrente è assai lenta, tanto da poter condurre a un preoccupante squilibrio di cassa non arginabile con l’anticipazione di cassa che al 31 dicembre deve essere ripianata”.