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Programmazione rete scolastica, ok da commissione a linee guida 2016/2017

scritto da Redazione
Programmazione rete scolastica, ok da commissione a linee guida 2016/2017

Via libera, dalla V commissione presieduta da Cristian Carrara (Pd), alle linee guida della Regione Lazio sulla programmazione della rete scolastica per l’anno 2016/2017. Lo schema di delibera ha ricevuto questa mattina parere favorevole a maggioranza, con l’astensione dei consiglieri del Movimento 5 Stelle Gaia Pernarella e Gianluca Perilli. Torna ora in Giunta per l’approvazione definiva. Le linee guida, come ricordato l’assessore all’Università e scuola Massimiliano Smeriglio, sono lo strumento con il quale la Regione “organizza l’erogazione del servizio scolastico nei diversi territori“. Il documento è il frutto di un “processo di partecipazione e concertazione” di tutti i soggetti coinvolti e tiene conto dell’approvazione in V commissione (a luglio del 2014) del piano di indirizzo generale della regione sulla programmazione della rete scolastica per triennio 2015-2018. Rispetto alle novità contenute nelle linee guida Smeriglio ha tenuto a sottolineare l’istituzione di due gruppi di lavoro: “uno per il rilancio dei licei classici, che rappresentano un’eccellenza che vive un momento di difficoltà rispetto alla capacità di attrazione dell’utenza” – e l’altro per la valorizzazione dell’offerta formativa degli istituti tecnici e professionali, che tiene conto delle modifiche normative sull’alternanza scuola-lavoro e sull’apprendistato. Altri aspetti messi in evidenza: l’invito al superamento delle pluriclassi e il richiamo alla coerenza tra gli indirizzi formativi offerti dagli istituti.
Autonomie, punti di erogazione e dimensionamento Le istituzioni scolastiche, per acquisire o mantenere l’autonomia, devono avere un numero di alunni – consolidato e stabile per almeno un quinquennio – compreso tra 600 e 1200 (con una media di 900). Deroghe sono previste per gli istituti delle isole Pontine e dei comuni montani, oltre che per quelli che si trovano in territori particolarmente isolati o disagiati o che hanno subito eventi calamitosi a edifici, laboratori o altri beni strutturali. Di deroghe “apposite e temporanee” potranno usufruire anche i licei classici sottodimensionati e gli indirizzi di liceo classico in gravissima sofferenza numerica. Le scuole d’infanzia dovranno essere mantenute nei territori in cui attualmente funzionano in considerazione delle esigenze delle famiglie e della difficoltà ad aprirne di nuove, mentre dovranno essere corrette situazioni relative a plessi con corsi incompleti, pluriclassi o numero di alunni fuori norma. Nelle linee guida, poi, si sottolinea la necessità di evitare il formarsi di pluriclassi e di ridurre il numero di quelle esistenti e si auspica l’aggregazione in istituti comprensivi delle scuole d’infanzia, delle scuole primarie e delle scuole secondarie di primo grado. Per le Superiori si dovranno evitare duplicazioni e sovrapposizioni rispetto ad analoghi indirizzi già funzionanti nello stesso ambito territoriale e a partire dall’anno scolastico 2016/2017 gli istituti con numero di indirizzi relativi ad ambiti eterogenei potranno avviare un percorso finalizzato alla scelta di un indirizzo di studi prevalente tenendo conto delle realtà territoriali. L’attivazione di nuovi indirizzi potrà essere richiesta solo da quegli istituti che non ne abbiano già attivati nell’ultimo anno e gli indirizzi aggiuntivi o sostitutivi dovranno essere monitorati dalle istituzioni scolastiche per i tre anni alla loro attivazione. Nel disporre l’eventuale soppressione di indirizzi, invece, si dovrà tener presente il criterio dell’agevole raggiungimento di istituti in cui fruire della stessa offerta formativa e ove questo non sia possibile si dovrà consentire agli studenti di completare il ciclo di studi già iniziato. Indicazioni specifiche, infine, sono previste per l’attivazione di nuovi licei musicali e coreutici e di indirizzi sportivi nei licei scientifici.
Centri provinciali per l’istruzione degli adulti Tra la fine del 2014 e l’inizio del 2015 sono stati istituiti i dodici C.P.I.A. (Centri provinciali per l’istruzione degli adulti) del Lazio, che secondo Smeriglio rappresentano “punti di riferimento per tante realtà che sono fuori dal circuito tradizionale“. Tutti i centri territoriali per l’educazione degli adulti e i corsi di secondo livello per il conseguimento di diplomi di istruzione secondaria superiore previsti dal precedente ordinamento hanno cessato il loro funzionamento lo scorso 31 agosto.
Tempistica La Città Metropolitana di Roma Capitale e le altre amministrazioni provinciali dovranno inviare entro il 10 novembre i piani di dimensionamento provinciali all’ufficio scolastico regionale, che formulerà il proprio parere nei quindici giorni successivi. La proposta di piano regionale dovrà essere trasmessa alla Conferenza regionale permanente per l’istruzione entro il 30 novembre e il piano di dimensionamento regionale dovrà essere approvato dalla Giunta entro il 15 dicembre.

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