Quest’anno il sovraffollamento al pronto soccorso di Terracina ha superato quello già rilevante dell’anno scorso.
Le cause sono due e su entrambe bisogna intervenire, se si vuole decongestionare il pronto soccorso,anche se, spesso,l’una interferisce o si sovrappone con l’altra.
I motivi sono la carenza di personale al e la insufficienza della offerta degenziale ospedaliera con la conseguente difficoltà ad assicurare il ricovero ai pazienti nei reparti di destinazione con conseguente permanenza in pronto soccorso per tempi scandalosamente indefiniti .
La carenza di medici, infermieri e operatori sanitari al pronto soccorso e’ sotto gli occhi di tutti coloro che sono costretti ad avventurarsi nei meandri dell’ospedale di Terracina.
I medici e gli infermieri sono sottoposti a turni di lavoro stressanti: si è verificato di dover fronteggiare 140 utenti con un solo medico, con un numero di’ infermieri ben al di sotto di quanto sarebbe minimamente necessario e senza alcun operatore sanitario. E così i tempi di attesa per la visita al pronto soccorso si ampliano così come quello di diagnosi.
I pazienti spesso e imprudentemente, rinunciano alla visita , dopo ore di sosta presso la sala di attesa o abbandonano il pronto soccorso subito dopo la prima diagnosi o le prime cure. Del resto anche laddove il percorso in pronto soccorso si conclude e si necessita della “degenza a reparto” i relativi tempi di attesa diventano indecenti dal momento che mancano 22 posti letto rispetto a quanti previsti dall’atto aziendale . Infatti mancano 8 posti letto a medicina (da 30 previsti sono occupati 22), 6 posti letto a ortopedia ( da 20 previsti sono occupati 14), 8 posti letto a chirurgia ( da 28 previsti a 20 occupati). E per questo motivo nel pronto soccorso di Terracina risulta, di media, una degenza giornaliera di 8/10 posti letto di pazienti in attesa che vengano ricoverati presso strutture sanitarie accreditate private in o fuori provincia.
E’ questo il risultato non detto che si vuole raggiungere? Quello di favorire il privato?
Perciò se si vuole evitare questo ingestibile sovraffollamento al pronto soccorso e dare una risposta credibile alla utenza, si tratta, in primis, di ripristinare i posti letto in degenza così come sono previsti nell’atto aziendale della ASL unitamente al rispetto del numero di medici e infermieri al pronto soccorso previsto nella dotazione organica . Stante la “sordità “ della ASL , compito prioritario ha e deve avere il Sindaco che, in qualità di responsabile della condizione di salute della Città e del suo territorio, solleciti l’Azienda Sanitaria al rispetto dei livelli essenziali di assistenza al pronto soccorso e dei diritti alla salute della propria comunità, chiedendo,nel contempo, la convocazione, su tali temi, della conferenza locale sociale e sanitaria provinciale (Assemblea dei Sindaci).
La cittadinanza, l’utenza anche dei paesi vicini non meritano questa offerta sanitaria che, francamente, oltre a essere carente non è all’altezza dei pur minimi bisogni.
Arcangelo Palmacci
Presidente Provinciale di AZIONE e Segretario locale di Terracina
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