“La proposta di legge sul riordino delle società che operano nel settore dello sviluppo economico e imprenditoriale ha un grande merito, ha evidenziato ancora una volte come il cuore del problema di questa amministrazione sia la ferma volontà del presidente Zingaretti e della sua giunta di esautorare il consiglio regionale dal suo ruolo e dalla partecipazione alle scelte che vengono effettuate. Una legge di due articoli, diventati tre grazie al lavoro svolto nella commissione, che ha dedicato molte pagine solo per spiegare che ogni decisione in merito alle società partecipate verrà assunta nelle segrete stanze della giunta. Una proposta di legge talmente lacunosa che abbiamo trovato difficoltà anche a presentare gli emendamenti. E lo dico con fermezza, non consento e non accetto che il consiglio regionale venga ignorato in questo modo. Noi consiglieri siamo i portatori degli interessi legittimi di una popolazione, quella del Lazio, di oltre cinque milioni di persone. Noi siamo i rappresentanti eletti democraticamente dai cittadini che ci chiedono ragione delle decisioni che vengono assunte dalla Regione Lazio, non lo è la giunta che ha invece il compito di attuare gli indirizzi licenziati da questo consiglio. A questo gioco non ci stiamo. Per questo non metterò mai la mia firma su uno scempio che stanno cercando di far passare per una proposta di legge. Un testo che non si attiene a quanto previsto dalla spending review tanto che non ci è dato sapere quali scelte la giunta intenda adottare, in concreto, per il riordino delle società: due diligence? fusione per incorporazione? Liquidazione volontaria? I costi che ciascuna delle possibili operazioni comporterà per la Regione Lazio non sono pervenuti. Il ruolo che in ciascuna delle papabili ipotesi avranno i soci privati delle società partecipate, non è dato conoscerlo. Per non parlare degli aggravi che ciascuna delle operazioni comporterà per il bilancio regionale. Zingaretti e la sua maggioranza ancora una volta perdono l’occasione per dare una svolta a questa Regione dimostrandosi amministratori accorti e seri. Ai cittadini del Lazio bisogna dare risposte rispetto alle risorse che versano attraverso il fisco al nostro ente ed invece li stiamo prendendo in giro. Noi siamo il movimento politico dei cittadini che pagano e chi paga vuole vedere i conti, ma quelli seri e non quelli da mettere nei manifesti per fare propaganda. E’ in gioco la concretezza stessa dell’ente regione che non riguarda solo il presidente Zingaretti che oggi la rappresenta ma tutti noi. Non è così, non è con decreti leggi strutturati come questo, che potremo dare ai nostri cittadini una politica nuova, una Regione all’altezza delle loro aspettative, determinata nella sua azione, rinnovata come istituzione”.