Il Centro Urbano di Latina è stato investito di recente da alcuni nuovi provvedimenti della A.C.
In particolare, come è noto, l’amministrazione del sindaco Di Giorgi ha istituito nel centro il regime di ZTL e ha realizzato un circuito di Pista Ciclabile. Queste due misure, introdotte allo scopo di qualificare il centro della città, e che avrebbero dovuto completarsi con interventi di arredo urbano che l’amministrazione non ha poi effettuato, stentano a perseguire l’obiettivo prefissato e sono state fin qui occasione di criticità, soprattutto in riferimento alle attività commerciali del centro urbano.
Il centro della città di Latina soffre di problemi non nuovi che sono soprattutto i seguenti.
– Lo spopolamento dei residenti che si sono trasferiti, nel tempo, nei quartieri di nuova espansione; dove si sono insediati anche i nuovi centri commerciali.
– La sostituzione delle residenze con le attività terziarie, sopratutto burocratiche e professionali che ha finito per confermare il centro cittadino come centro direzionale della città, anche per l’assenza di un vero decollo del centro direzionale previsto dal piano regolatore.
– La manutenzione urbana pressoché inesistente che lo rende, paradossalmente, un parte della città in condizione di vero e proprio degrado.
– La totale mancanza di politiche di riqualificazione degli immobili sia pubblici che privati che costituiscono quello che dovrebbe essere il quartiere di maggior pregio della città, e, tra l’altro, rappresentare un attrattore turistico anche alla luce della singolarità e della storicità ormai universalmente riconosciuta al nucleo originario della città di Fondazione degli anni ’30.
Queste circostanze oltre a non essere compatibili con i livelli di qualità della vita e di dignità civile che ci si aspetterebbe da una città come Latina, lasciano la categoria dei commercianti che operano nel centro urbano in gravi difficoltà. Difficoltà che hanno conosciuto un inasprimento significativo a seguito della crisi economica che dal 2008 in poi affligge il Paese ed in particolare il settore del commercio.
In questo contesto le misure adottate dalla AC non hanno aiutato ed anzi hanno peggiorato lo stato di crisi.
Per questi motivi, il comitato dei commercianti del centro segnala all’A.C. l’urgenza di un programma di rigenerazione del centro urbano di Latina. All’interno del quale per quanto riguarda le specifiche problematiche del commercio si dovrà puntare a riequilibrare la concorrenza con i centri commerciali presenti sul territorio costituendo il centro storico stesso come centro commerciale naturale.
Si tratta di un’azione di grande respiro e di un obiettivo da raggiungersi nel medio-lungo periodo, ma che ha bisogno di una visione complessiva e condivisa che va subito precisata. Questa si articola in programmi e azioni per le quali ci vorrà del tempo e in cose che, viceversa, si possono fare subito.
Tra gli interventi di medio- lungo periodo, che però vanno avviati subito, il comitato chiede all’A.C. la risoluzione di gravi criticità che incombono sul centro storico.
Il Palazzo Key non può rimanere un rudere scheletrico che segna con il suo degrado il paesaggio di tutto il centro della città, mentre dovrebbe ridiventare un simbolo di modernità e di efficienza
Il palazzo ex-Porfiri su C.so della Repubblica non può rimanere nello stato di abbandono in cui si trova dequalificando la via principale della città.
L’ex- cinema Giacomini è diventato, dopo la chiusura dell’attività, un buco nero nel cuore centro urbano.
L’ex- Mercato Coperto è in stato di abbandono e presenta ormai problemi igienici e sociali rilevanti, così come tutta la fascia verde di via Don Morosini. Mentre potrebbe diventare il volano della rinascita di una parte importante della città, accogliendo di nuovo il mercato e la vendita di prodotti agro alimentari di qualità legati al territorio, cosi come la ristorazione collegata, ed essere aperto giorno e sera sul modello- fatte le dovute proporzioni- dei centri “Eataly”, diventando una galleria urbana aperta su più lati, rivitalizzando lo spazio retrostante e circostante e soprattutto raccordandosi alla lunga fascia verde di via Don Morosini che attende di essere trasformata in una vera e propria “Rambla” sul modello- sempre fatte le dovute proporzioni- di quella che attraversa il centro di Barcellona.
A queste vere emergenze si aggiunge lo stato di “abbandono” o comunque di grave sottoutilizzazione di altre polarità del centro storico come il Teatro-Palazzo della cultura, che dovrebbe divenire quello che non è ancora riuscito ad essere: un edificio multifunzionale aperto il giorno e la sera, i capannoni del’ex-Consorzio agrario,ormai di proprietà comunale per i quali i progetti di valorizzazione già proposti nel tempo sono stati lasciati cadere, il museo Cambellotti , con l’ampio piazzale retrostante oggi chiuso che dovrebbe costituire un vero Foro al centro della città in continuità col piazzale delle ex-autolinee antistante, che non può rimanere un semplice parcheggio a raso.
Si tratta di immobili privati (Key, Porfiri, Giacomini) e pubblici per i quali le azioni che l’A.C. dovrà mettere in campo saranno diverse, ma è evidente che un rilancio del centro storico non è nemmeno pensabile senza la rigenerazione di questo insieme di immobili che oggi deturpano o deprimono il volto della città. E impediscono qualunque sviluppo.
2) La sosta auto
Nell’immediato, una rigenerazione del centro storico deve necessariamente passare per una diversa regolamentazione della sosta. Oggi esiste un’unica possibilità ed è quella del parcheggio a raso a pagamento, sorvegliato (il pagamento, non il parcheggio) da zelanti ausiliari del traffico, ma ignorato dai vigili, per cui per l’utente diviene economicamente vantaggioso il parcheggio selvaggio, causa anch’esso di degrado urbano. Ovvio che questo non è lo standard di una città europea e produce un allontanamento dal centro
È urgente avviare la programmazione di un sistema di parcheggi interrati, o, dove è possibile, multipiano, proporzionato alla domanda e strategicamente distribuito per liberare gli spazi urbani dalle auto in sosta e avviare così la prima riqualificazione di questi. ( perchè non pensare a spazi di qualità come Piazza Dante o Largo Rossini o tutta la fascia verde di Via Don Morosini ad es. liberi dalle auto in sosta che oggi li nascondono del tutto).
Contemporaneamente e fin da subito è necessario ridimensionare il numero degli stalli a pagamento e integrarli con un numero adeguato di stalli disciplinati con disco orario per permettere la sosta breve gratuita che favorirebbe l’accesso al centro rendendolo più “cordiale” soprattutto per chi deve fare acquisti.
Le dimensioni degli stalli vanno ampliate in larghezza soprattutto nelle zone in cui le auto sono accostate in parallelo (es.Piazza della Libertà o Piazza S.Marco) perché le dimensioni attuali non sono funzionali e impediscono l’uso ai non acrobati.
3) La ZTL
La ZTL è certamente una risposta alla richiesta di pedonalità nel centro urbano. Essa istituisce propriamente una limitazione del traffico e non una totale esclusione dello stesso.
L’esperienza di questi ultimi anni in cui la ZTL è stata intesa pressoché come isola pedonale ovvero chiusa sette giorni su sette, non ha convinto o almeno suggerisce di sperimentare ancora nuove soluzioni.
Il comitato chiede all’AC di procedere alla sperimentazione di chiusura solo per il weekend, per giorni festivi, per particolari occasioni (es. notti bianche, eventi culturali, spettacoli, etc.) al fine di ottimizzare l’uso della ZTL stessa e individuarne il migliore uso compatibile con l esigenze di tutte le categorie di cittadini.
Il comitato chiede anche che vengano al più presto messi in funzione i varchi elettronici già predisposti e che, secondo una proposta formulata dal Sindaco e pienamente condivisibile, vengano forniti di sensori meteo in modo da permettere l’ingresso in auto nel centro in caso di pioggia.
Per quanto riguarda la configurazione della ZTL il comitato chiede che venga apportata la seguente modifica: inversione del senso di marcia su via Costa (da piazza della Libertà a largo Rossini) e apertura del tratto via Umberto I- via Eugenio di Savoia. Questo faciliterebbe lo smaltimento di quel traffico che da Piazza della Libertà è diretto su via Umberto I in direzione del Teatro, oggi costretto ad un lungo giro ed istituirebbe una rotazione in senso orario su via Costa-largo Rossini- via Umberto I- via E. di Savoia – piazza della Libertà.
L’esperienza fatta fin’ora ha mostrato l’inutilità della chiusura del breve tratto di via Umberto I – via E. di Savoia, davanti all’ex cinema Giacomini, e la artificiosità dell’attuale assetto del traffico.
4) la pista ciclabile
La pista ciclabile, così come è oggi- limitata al perimetro di pochi isolati del centro- risulta completamente fuori luogo ed è in effetti pochissimo utilizzata. Oltre a ciò essa ha imposto soluzioni non felici come la traslazione dei parcheggi auto verso il centro della carreggiata che rappresenta un ingombro che ha peggiorato l’immagine del centro città, in più essa appare in alcuni tratti non rispondente alle norme.
Il comitato chiede alla AC un ripensamento del progetto di pista ciclabile la quale deve diventare l’occasione di un vero e proprio modo alternativo di spostarsi su distanze significative mettendo i ciclisti in condizione di sicurezza. La conformazione del nostro territorio consiglia la realizzazione di una rete di piste che colleghino il centro ai quartieri di nuova espansione, almeno ai borghi più vicini (es. Borgo Piave, Borgo S. Michele, Borgo Isonzo) ed alcuni borghi o località tra loro, e non un mini circuito che gira intorno a quattro palazzi del centro.
5) La manutenzione.
Parlando del centro storico, proprio in occasione della istituzione della ZTL si è spesso usata l’espressione di “salotto della città”. Espressione clamorosamente impropria a giudicare dallo stato pietoso in cui versano strade, marciapiedi, segnaletica, aree verdi, illuminazione, cassonetti dei rifiuti etc. nel centro. La manutenzione urbana è pressoché assente su tutta la città di Latina e raggiunge nel centro livelli paradossali. La cura pubblica è inesistente e si assiste persino ad iniziative private e spontanee come l’allestimento di un aiuola improvvisata recintata da blocchetti di tufo a secco in mezzo alla strada, ormai in via di disfacimento, mentre non esiste alcun servizio adeguato di pulizia delle strade e dei marciapiedi né di monitoraggio dello stato dei manufatti presenti su suolo pubblico. Gravissimo poi che il centro della città, (come tutto il resto di essa) sia di fatto inaccessibile ai disabili, poiché non c’è un solo passaggio dedicato che sia a norma di legge.
Il comitato commercianti del centro urbano chiede all’AC come primissima azione un ribaltamento radicale di questo vergognoso stato di cose. Si tratta di interventi che si possono e che si debbono avviare subito. Attivare la manutenzione urbana come attività costante e ordinaria è la prima responsabilità di un sindaco. Il comitato chiede che venga istituito un apposito Capitolo di Bilancio per la manutenzione del centro storico, da finanziarsi anche con gli introiti dei parcheggi a pagamento.
È urgente il rifacimento del manto di asfalto delle strade. Il frequente rifacimento della segnaletica orizzontale, il controllo e la tenuta in stato di decenza di quella verticale. La verifica dello stato dei marciapiedi e la eliminazione di tutti i tratti sconnessi o ammalorati. La messa a norma di tutto il centro per la accessibilità dei disabili. La costante pulizia del suolo pubblico. La meticolosa cura delle aree verdi. La pulizia e il corretto posizionamento dei cassonetti dei rifiuti che oggi rappresentano un grave impatto sulle visuali urbane e diffondono degrado.
Soprattutto la pulizia è la condizione minima di partenza per un recupero di decoro del centro. Il comitato è interessato a questo riguardo a studiare assieme alla AC la proposta già formulata dal Sindaco circa il cosiddetto Baratto Amministrativo, accollandosi in tutto o in parte l’onere della pulizia degli spazi urbani ed eventualmente della cura di spazi verdi, a fronte di un accordo sugli oneri per l’occupazione del suolo pubblico o per l’installazione delle insegne e dei gazebo.
6) L’arredo urbano
Il comitato chiede all’AC di affrontare complessivamente il tema dell’arredo urbano del centro (che la precedente Amministrazione ha lasciato cadere) e all’interno di esso quello dell’illuminazione pubblica. Questa va del tutto ripensata su tutta l’area centrale valorizzando e dando continuità visiva agli assi principali in cui si articola il nucleo di Fondazione estendendosi fino ad attraversare completamente i giardini pubblici o a recuperare tutta la fascia verde di via Don Morosini dal centro all’Università.
Si suggerisce di integrare l’illuminazione delle strade con l’illuminazione “architettonica” degli edifici storici come ormai è sperimentato con successo nei centri di grandi città italiane (es. Torino)
7) Gli eventi
Dopo l’introduzione della ZTL si è tentato di animare lo spazio pedonalizzato mediante la creazione di cosiddetti “eventi”. Questi sono stati fin qui deludenti e non sono andati oltre qualche estemporanea iniziativa Strapaesana del tutto fuori luogo nel centro di Latina.
È evidente che l’animazione degli spazi del centro va affrontata in modo tutto diverso. Si tratta di programmare spettacoli e soprattutto eventi musicali di qualità.
Una decina di anni fa, col titolo di Aprile Jazz si tennero per molti giorni, negli spazi aperti del centro, concerti grandi e piccoli di gruppi Jazz che hanno veramente animato la città e offerto occasioni si socializzazione e di richiamo di cittadini in centro.
Quell’esperienza va ripetuta e se possibile istituzionalizzata. Lo stesso può essere fatto con la musica classica stabilendo un accordo con i giovani del conservatorio di Latina o con la musica leggera coinvolgendo i molti giovani talenti presenti in città a cui si offrirebbe la possibilità di esibirsi frequentemente.
Per questi eventi vanno individuati gli spazi idonei (certamente Piazza del Popolo, ma anche il piazzale del museo Cambellotti, ad es. e, durante la chiusura al traffico, alcuni punti delle strade della ZTL) In queste occasione si dovranno moltiplicare i tavoli all’aperto di tutti i bar del centro, ed anche di altre attività che volessero favorire la sosta dei cittadini.
Oltre alla musica, altri eventi culturali come mostre all’aperto con allestimenti temporanei di qualità architettonica, presentazioni di libri, teatro, danza, installazioni di arte contemporanea.
Il comitato chiede all’A.C. di impegnarsi in un programma di qualità e desidera collaborare con sue proposte.
8) Il primo banco di prova di questa collaborazione dovrà essere la programmazione dell’arredo del centro e degli eventi pubblici per il prossimo Natale, per il quale il comitato chiede di poter iniziare fin da subito costituendo un gruppo di lavoro assieme all’A.C.