I sindaci aderenti all’Anpci, l’Associazione nazionale dei piccoli comuni d’Italia, criticano con forza il ddl ‘svuota Province’ approvato venerdì scorso dal Consiglio dei ministri e chiedono a tutti i sindaci dei piccoli comuni aderenti anche o solo all’Anci di uscire dall’Associazione nazionale dei Comuni italiani.
“Dopo anni di finta difesa dell’autonomia dei piccoli Comuni – scrive in una lettera aperta al ministro per gli Affari Regionali Graziano Delrio, il presidente dell’Anpci, Franca Biglio – di dichiarazioni ufficiali, pompose e retoriche, da strenua paladina della costellazione dei piccoli Comuni, finalmente, messa alle strette ed incalzata dalle domande dei nostri sindaci, l’Anci ha ammesso formalmente che la linea dell’associazione è quella di trasformare tutti i piccoli comuni in unioni forzose. Solo dopo 4 giorni queste dichiarazioni si sono trasformate, con il Consiglio dei ministri del 26 luglio scorso, in un disegno di legge che seppur chiamato “svuota province”, prevede che entro 5 anni tutti i comuni sotto i 5.000 abitanti devono costituire unioni obbligatorie aventi un minimo di 5.000 abitanti in pianura e 3.000 in montagna”.
“Questo testo – prosegue il presidente dell’Anpci – è stato sostenuto ed approvato dal ministro Delrio che solo 6 mesi fa, da presidente dell’Anci giurava e spergiurava che l’autonomia dei comuni era il caposaldo della sua azione politica; oggi, trovandosi dall’altra parte del tavolo, ha rinnegato tutto: bella coerenza, ministro”.