Tra olio di ricino e centinaia di forcine a testimoniare un malcontento dilagante. Venti sindaci, trenta amministratori comunali, alcune centinaia di cittadini, i gonfaloni dei Comuni. La Ciociaria si è mobilitata oggi per difendere la Provincia e il capoluogo dopo il decreto del governo Monti che dispone l’accorpamento con Latina. In tanti sono arrivati nel pomeriggio davanti Palazzo Madama, a Roma, per la cosiddetta ‘protesta delle forcine’ (quelle utilizzate dalle donne ciociare per fermare i capelli) contro il taglio della Provincia e l’accorpamento con quella di Latina. Centinaia di forcine (“per i piccoli dittatori – ha detto il sindaco di Frosinone – non servono i forconi“) sono state distribuite tra i manifestanti, mentre il primo cittadino del capoluogo ciociaro, Nicola Ottaviani, ha bevuto olio di ricino contro il provvedimento ‘taglia Province’ del governo. Alla protesta hanno aderito anche cittadini e amministratori delle province di Avellino e Chieti.
“Siamo in presenza – ha aggiunto Ottaviani – di un vero e proprio schiaffo alla Costituzione. Questo Governo ha partorito un provvedimento che cancella, in un solo colpo, la secolare civiltà giuridica italiana, avendo prodotto una riforma di modifica dell’assetto amministrativo del territorio con decreto legge, pur non ravvisandosene i presupposti di indifferibilità e urgenza. Qui non si tratta di difendere il prestigio di un capoluogo o di una provincia, bensì il territorio“. Secondo Ottaviani, “il decreto di riordino delle Province è l’ultima mazzata per l’economia della Ciociaria. Il governo continua a vessare le province con politiche che stanno penalizzando le popolazioni“.