Continuo a ritenere un grave errore la cancellazione delle Province che non porterà nessun risparmio, come certificato dalla Corte dei Conti, ma solo caos istituzionale, ed è una vera contro riforma perché in tutta Europa le Province ci sono ed hanno un ruolo fondamentale. Spiace che le Regioni abbiano dato parere favorevole a questa contro riforma perché la cancellazione delle Province avrà come conseguenza che la maggior parte delle funzioni e dei servizi pubblici di area vasta, come la formazione e i centri per l’impiego, la gestione delle strade, l’edilizia scolastica e altro, verranno assorbite proprie dalle Regioni che diventeranno quindi delle grandi Province. Ma quello che è più grave è che mentre si cancellano le Province si mantengano in piedi gli oltre sei-settemila enti di secondo livello a elezione indiretta, consorzi, società partecipate, bacini imbriferi montani, consorzi di bonifica, ato acque e rifiuti, agenzie regionali e altro, che costano oltre otto miliardi di euro l’anno. Quanto alla istituzione della città Metropolitane ritengo eccessivo il numero che non ha paragone in Europa dove ogni paese ne ha al massimo due mentre da noi ne sono previste venti, e questo significa far venire meno il ruolo delle Regioni. Non condivido la istituzione della città Metropolitana di Roma coincidente per obbligo di legge a tutto il territorio dell’attuale Provincia perché questo contrasta con la norma costituzionale che Roma con gli attuali confini del comune è la Capitale, e dovrebbe avere il proprio status di città-Stato o città-Regione in Costituzione come tutte le capitali d’Europa.