“Se la riforma delle Province sarà affrontata, come anche noi chiediamo, all’interno della riforma complessiva del Titolo V, che senso ha spostare adesso le funzioni, il personale, il patrimonio, i debiti, le risorse, per poi ritrovarsi tra pochi mesi a cambiare di nuovo tutto?“: è il commento del presidente dell’Upi (Unione province italiane) Antonio Saitta, all’intervento del premier Renzi, che ha chiesto al Senato di votare il ddl del Governo sulle Province ribadendo che su quale sarà il futuro di queste istituzioni si deciderà nella riforma del Titolo V.
“Il presidente Renzi – aggiunge Saitta – ha pronunciato in Senato un discorso programmatico che punta su temi essenziali che preannunciano un protagonismo degli enti locali, dall’edilizia delle scuole al rilancio degli investimenti locali. Se gli uffici di Province e Comuni sono impegnati nei prossimi mesi a sbrigare pratiche burocratiche per spartirsi le competenze, il Paese non avrà le gambe per fare marciare le riforme economiche e i servizi essenziali garantiti da Province e Comuni saranno nel caos“. “Si decida con la riforma del Titolo V cosa dovranno diventare le Province e si garantisca ora il mantenimento delle funzioni nelle istituzioni che già le esercitano, e anche con efficienza. Noi ci auguriamo che su questo si impegni il Senato, che sta esaminando il ddl del Governo e sta decidendo quali modifiche apportare. Di certo, proprio in vista della riforma del Titolo V, il Senato dovrà intervenire per rendere il ddl più coerente con la Costituzione e garantire un governo forte e responsabile non solo ai grandi comuni, ma anche all’altra Italia, quella dei territori, che non può essere abbandonata” conclude Saitta.