“Nel 2012 – ha ricordato Saitta – l’Italia ha avuto un richiamo dal Consiglio d’Europa per il mancato rispetto della Carta delle Autonomie sia per le norme di svuotamento delle funzioni che per la previsione di modifica del sistema elettorale, da elezione diretta a secondo livello. Infatti – ha rilevato parlando ai rappresentanti europei delle Province presenti al convegno – negli altri Stati Ue, gli organi di governo delle province sono eletti dai cittadini, tranne che in Spagna. Quindi non solo l’Europa non ha mai chiesto all’Italia di abolire le Province, ma l’ha già anche richiamata per i suoi interventi contro le Province“. A confermare quanto detto dal Presidente Saitta, il Prof Francesco Merloni, dell’Università di Perugia, che nel suo intervento ha sottolineato che “l’Italia è fortemente distratta sulla Carta delle Autonomie locali, un trattato internazionale che l’Italia ha sottoscritto e che è vincolante. Un impegno che ci siamo assunti nei confronti degli altri paesi firmatari e nei Confronti del Consiglio d’Europa, che il legislatore nazionale e regionale è tenuto rispettare ai sensi dell’articolo 117 della Costituzione“.
Aspri i commenti dei rappresentanti di Francia, Germania e Spagna relativamente alle posizioni che il Governo italiano sta tenendo sulle Province: “Troviamo difficile capire le scelte del Governo sulle Province in Italia – ha detto Hervé Baro – Vice Presidente della Provincia de l’Aude (Francia) – e siamo scandalizzati che si sia deciso di seguire una indicazione che viene dalla Banca Centrale“. Secondo Thomas Karmasin, Presidente della Provincia di Fürstenfeldbruck e Presidente della Commissione Affari Costituzionali dell’Associazione delle Province Tedesche, “se le Province vengono cancellate, saranno i cittadini a rimetterci, perché perderanno servizi e ci sarà un aumento della spesa pubblica“.
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