giovedì 21 Novembre 2024,

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Province: Upi, Ddl su città metropolitane va cambiato

scritto da Redazione
Province: Upi, Ddl su città metropolitane va cambiato

Una proposta del Governo incostituzionale che va modificata perché getta nel caos i territori, non disegna una istituzione forte e legittimata da eletti dal popolo, crea nuovi conflitti istituzionali per le attribuzioni delle funzioni tra gli enti locali, e non semplifica e non produce risparmio. E’ il giudizio sul Ddl Delrio relativo al ‘Governo delle Città metropolitane‘, espresso oggi a Firenze in una riunione dell’Upi, a cui hanno preso parte i presidenti e rappresentanti dei 10 enti provinciali destinati a diventare Città metropolitane.
Il Disegno di legge, è stato ricordato, stabilisce che ”Milano con 3 milioni di abitanti, è uguale a Reggio Calabria che ne ha 550mila. Torino, il cui territorio conta 315 Comuni, è uguale a Bologna che ne ha 60, o Genova con 1.838 chilometri quadrati di territorio è uguale a Firenze che si estende su 3.514”.
Per l’Upi, presieduto dal presidente della Provincia di Torino, Antonio Saitta, ”le 10 Città metropolitane scelte sono completamente differenti l’una dall’altra e non è stato adottato nessun criterio oggettivo”. Forti critiche alla previsione contenuta nel Ddl in base alla quale ”il sindaco del Comune capoluogo dell’area metropolitana diventerà per legge il sindaco della Città metropolitana”. Secondo le Province ”vuol dire, ad esempio, che il sindaco di Milano eletto per amministrare 1,262 milioni di cittadini prenderà decisioni anche per gli altri 1,8 milioni che risiedono nell’area metropolitana”.
Le Provincie chiedono di ”rivedere l’elenco delle Città metropolitane, in base a criteri oggettivi, prevedere l’elezione diretta da parte dei cittadini di chi amministrerà i nuovi enti e un passaggio delle funzioni che non sia una gara di velocità ma un percorso meditato, per il quale serve un periodo transitorio di almeno 2 anni”.

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