“Il Governo, usando un linguaggio davvero inopportuno per una istituzione della Repubblica italiana, si vanta di avere ‘eliminato’ 600 assessori delle Province. Intanto bandisce un concorso per 30 nuovi prefetti, che si andranno ad aggiungere ai 1400 in servizio. Considerando che dal 2013 le Province, e quindi le Prefetture, saranno 50 in tutta Italia, gli altri 1300 a cosa serviranno? Saranno riorganizzati come le Province, o resteranno sul territorio?” Lo dichiara il Presidente del Consiglio Direttivo dell’Upi, Leonardo Muraro, al termine di un incontro tenuto oggi a Roma con i parlamentari del Veneto sul riordino delle Province e i tagli ai bilanci imposti dalle leggi economiche. “Un assessore di Provincia, eletto dal popolo – sottolinea Muraro – riceve in media un compenso di 3.500 euro su 12 mensilità, senza vitalizi o diritto a pensione. Un prefetto di prima nomina riceve uno stipendio di circa 5.700 euro. Quando viene mandato a commissariare una Provincia a questo si aggiunge un’indennità di mansione pari al 50% del compenso del Presidente che sostituiscono. Il Governo Monti ha già commissariato 6 Province nel 2012 e si appresta a commissariarne altre 8 nel 2013 a seguito del decreto legge di riordino, semplicemente non mandandole al voto, e non perché abbiano commesso reati. Quindi commissariare le Province, oltre ad essere antidemocratico, rappresenta – spiega Muraro – una spesa inutile per lo Stato. Siccome siamo stati accusati di non volere risparmiare, invitiamo il Governo – conclude – a fare altrettanto. Perché non si dica mai che il Governo Monti, tanto attento alle spese degli Enti locali, che ormai ha ridotto sul lastrico, non dia il buon esempio”.