“L’argomento – osserva Pizzetti – è stato discusso anche nel recente convegno dell’Associazione dei Costituzionalisti tenutosi a Padova la settimana scorsa. Nella discussione, con riferimento sia all’interpretazione dell’articolo 5 della Costituzione, sia alla posizione costituzionale delle Province, sia alla previsione di organi di secondo grado per gli enti di area vasta e cioè le Città metropolitane e le Province stesse si sono registrate posizioni differenti: alcune di queste posizioni critiche, altre aperte a valutare positivamente gli aspetti innovativi del disegno di legge. Egualmente si sono registrate posizioni diverse per quanto riguarda le riforme costituzionali in preparazione, con diffuso apprezzamento per l’istituzione del Senato delle Regioni come Camera di secondo grado e per un riordino complessivo del sistema delle autonomie locali previsto in Costituzione, anche con riguardo alla ridefinizione delle competenze e del ruolo dei diversi livelli di governo. Insomma, si discute e c’è dibattito su come procedere con le riforme“.