Una prima presentazione a Napoli presso il Circolo Ufficiali del Comando Logistico del Sud Italia in occasione della Festa dell’Esercito quasi un anno fa; poi una seconda, nel giugno 2012 nella città natale, Gaeta, pressa la Sala Conferenze di Palazzo De Vio; una terza, di nuovo a Napoli, lo scorso 14 dicembre presso la Scuola Militare Nunziatella; e una quarta, il 18 gennaio scorso alla Scuola Militare Teuliè di Milano.
Per il libro edito dalla Provincia di Latina nell’ambito del progetto «Verso l’Unità d’Italia» e dedicato alla figura di Enrico Cosenz (l’Eroe ribelle che difese Venezia insieme a Guglielmo Pepe ed accanto a Daniele Manin, il Secondo dei Mille dopo Giuseppe Garibaldi, il Generale votato all’amore esclusivo e incondizionato per l’Italia libera e unita e al suo tricolore, nonché Primo capo di Stato Maggiore dell’Esercito) un successo senza precedenti.
L’opera – presentata da un brano del Presidente della Provincia Armando Cusani, firmata dal prof. Giuseppe Monsagrati, docente universitario di storia del risorgimento e consulente enciclopedico della Treccani, e alla quale hanno concorso la dott.ssa Paola Bernasconi (trascrizione di lettere inedite di Cosenz insieme allo stesso prof. Monsagrati), il prof. Nilo Cardillo («Enrico Cosenz nello storia e nella memoria») al quale si deve anche il recupero del saggio dello scomparso capo di Stato maggiore dell’Esercito e poi della Difesa, Gen. C.A. Giuseppe Aloia («Il dovere come regola di vita: un esempio e un modello per tutti i capi di Sme»), il prof. Nicola Terracciano («la famiglia di Enrico Cosenz e i suoi legami con il Mezzogiorno», mentre Domenico Tibaldi, per la Provincia, ha curato il coordinamento editoriale, le ricerche iconografiche e la selezione dei documenti e delle immagini- continua ad essere oggetto di crescente interesse da parte degli istituti di formazione militare dell’Esercito nelle loro espressioni più alte e qualificate.
Cosi, sabato 13 aprile, alle ore 11.00, il Presidente della Provincia di Latina Armando Cusani, insieme allo storico e docente universitario di Storia del Risorgimento, prof. Giuseppe Monsagrati, saranno a Modena presso l’aula magna dell’Accademia Militare, ospiti del Generale di Brigata Giuseppenicola Tota, Comandante della più alta e prestigiosa Istituzione di formazione militare da cui dipendono anche le Scuole militariNunziatella e Teuliè, per illustrare ai cadetti vita, pensiero, imprese di Enrico Cosenz quale alto e nobile esempio di senso del dovere, lealtà e dedizione totale al Paese. Moderatore e Coordinatore degli interventi: il prof. Giorgio Montecchi, professore ordinario di Bibliografia presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Statale di Milano-Dipartimento di Studi Storici.
A conclusione dei lavori, il Presidente Armando Cusani e il Gen. B. Tota, scopriranno la nuova Campana del Dovere dell’Accademia Militare di Modena: realizzata dalla Provincia di Latina, come le altre del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, presso la Fonderia Marinelli di Agnone, essa è dedicata ad Enrico Cosenz nella battaglia del 20 settembre 1870 che completò il disegno unitario con la proclamazione (l’anno seguente) di Roma Capitale. E’ in bronzo pregiato e pesa quintali 2,20. L’opera artistica, frutto dell’ingegno e dell’intelletto di Armando e Pasquale Marinelli della Pontificia Fonderia di Agnone esistente dall’anno Mille ed azienda più longeva al mondo, sostituirà quella esistente donata nel 1967 all’Accademia di Modena, dall’allora Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Gen. C.a. Guido Vedovato: si tratta di una riproduzione della Campana del Dovere donata nel 1678 all’Accademia di Torino dalla sua fondatrice Duchessa Maria Giovanna di Savoia perché, come si legge nell’iscrizione, «Dal battito delle ore, gli Accademisti» fossero «sollecitati all’adempimento dei loro doveri come dalla voce stessa della loro Sovrana». In futuro, sarà la Campana dedicata a Cosenz a segnare inizio e fine di ciascun anno accademico e a ricordare a ciascun cadetto l’esempio di un grande protagonista del Risorgimento e dell’Italia Unità e i doveri da compiere verso il Paese, il suo Tricolore, la sua Costituzione repubblicana.
Tornando al volume, «Il saggio del prof. Giuseppe Monsagrati, autorevole storico del Risorgimento– scrive nell’introduzione al libro il presidente Cusani- precede la trascrizione di lettere inedite di Enrico Cosenz, che contribuiscono a completare il ritratto del secondo dei Mille e del primo Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Italiano. E’ un’opera importante, scientificamente qualificata, che la Provincia di Latina aspira a divulgare soprattutto tra i giovani e che è arricchita da un prezioso contributo del prof. Nicola Terracciano. La prefazione del Preside, prof. Nilo Cardillo, Presidente dell’Associazione ‘Grido Libero’, è l’alto e prezioso viatico per immergersi nella lettura di un volume che ritengo uno dei più importanti tra queli pubblicati in occasione del 150° Anniversario dell’Unità d’Itali, nella speranza che nuovi cuori intelligenti, saggi e generosi possono illuminare i destini del nostro Paese. Grazie, siamo fieri di questo progetto editoriale!»
“Di Enrico Cosenz, giovane ufficiale nato a Gaeta il 12 gennaio 1820 e fattosi adulto mentre si venivano dileguando le speranze che Ferdinando II aveva alimentato salendo sul trono delle Due Sicilie- sottolinea nel suo saggio il prof. Monsagrati– molti biografi scriveranno appunto che era dotato di un carattere calmo e di grande capacità di riflessione. Come lui, lo erano i vari Pisacane e Mezzocapo e Rosaroll: stessa formazione, stessa attenzione all’aggiornamento culturale, stesso attaccamento a una patria comune che in quel momento era il Regno meridionale, ma che tale sarebbe rimasto solo se fosse stato in grado di accogliere e fare propria, ricevendola dal basso, l’aspirazione diffusa a un cambiamento la cui prima tappa non poteva che essere l’istituzione di un regime rappresentativo.”
«Questo libro, per il modo in cui è stato concepito e per le sue caratteristiche intrinseche può mandare un messaggio positivo ai giovani- scrive il prof. Cardillo– perché, partendo da una lettura equilibrata e consapevole di un momento cruciale della nostra storia, ci dimostra che il Risorgimento non è un fenomeno storico concluso, è al contrario vitale per i sentimenti che lo suscitarono, che sono ancora operanti e sono indispensabili per formare nuove generazioni di cittadini capaci di servire la Patria pacatamente,descrivendo con oggettività i fatti di un’epoca, non adoperando ingiustizie o travisamenti, senza attizzare gli odi, ma tentando di preservare la verità storica come fondamento della libertà civile.» Infine, una preziosa riflessione del prof. Nicola Terracciano: «Enrico Cosenz non ebbe, non pote’ avere, per la sua vicenda biografica avventurosa e rigorosa, forse non volle avere una famiglia propria, perché la sua vera famiglia fu l’Italia libera e una, furono la Patria, che doveva divenire moderna, seria, civile, e l’Esercito, da ristrutturare in modo profondo, per essere all’altezza del nuovo compito storico di difendere la nuova grande Patria italiana contro i suoi nemici interni ed esterni, garanzia di stabilità, di unità, di indivisibilità, di indipendenza, di dignità nel concerto delle Nazioni, di fierezza e di coscienza nazionali».