La seduta in prima convocazione del Consiglio Provinciale dell’altro ieri, conclusasi anzitempo per il mancato raggiungimento del numero legale, stimola alcune riflessioni.
Mentre la minoranza risultava presente, attendendo per più di un’ora l’inizio della seduta insieme ai rappresentanti della stampa, a lasciare vuoti i banchi è stata la maggioranza.
In appena tre mesi è già la seconda volta che in seduta consiliare c’è la mancanza del numero legale; circostanza, questa, che testimonia in maniera inequivocabile la scollatura ormai evidente tra il Presidente Della Penna e le forze politiche che dovrebbero sostenerla.
La prova concreta della crisi politica e di identità che sta vivendo la compagine di governo sta nel fatto che la Presidente, ormai non più sicura della solidità della sua maggioranza, sceglie di tenere i Consigli in seconda convocazione per non sottostare ai condizionamenti dei propri alleati.
L’anomalia che si è registrata ha visto il solo componente della maggioranza, Giovanni Trani dell’NCD, sedere in aula con la minoranza, perché evidentemente non era stato considerato meritevole di essere avvisato della “strategia” di mandare deserta la prima convocazione.
Ormai sono trascorsi tre mesi dal rinnovo del Consiglio provinciale ed è giunta l’ora che il Presidente e la sua maggioranza, ovvero ciò che ne rimane, comincino a governare sul serio.
La prima scadenza importante prevista dalla Legge Delrio al 31 dicembre del corrente anno è quella relativa all’approvazione del nuovo Statuto dell’Ente. Ebbene, nonostante i nostri ripetuti solleciti ad avviare una discussione per arrivare in tempo utile all’approvazione dello stesso, solo ieri, 30 dicembre, la maggioranza ha iniziato a parlarne.
Nonostante le richieste avanzate in più occasioni da Forza Italia per la costituzione delle commissioni consiliari, in base alle vigenti previsioni statuarie, che risultano ancora attuabili in quanto non contrarie alla riforma delle province, la Presidente non intende in alcun modo garantire tale forma di partecipazione e di predisposizione ai lavori consiliari, adducendo quale motivazione la mancata indicazione da parte del Partito Democratico del relativo capogruppo. Tale circostanza evidenzia in maniera palese il clima di tensione con cui la Presidente sta tentando di amministrare l’Ente provinciale, nella consapevolezza di non avere un dialogo nemmeno con il suo principale partito di maggioranza.
Di quanto sostenuto in campagna elettorale dal Presidente Della Penna ormai resta solamente l’eco dei suoi proclami.
Un cavallo di battaglia elettorale, ribadito anche il giorno del suo insediamento, è stato quello della spending review. Peccato che dopo appena una manciata di giorni dalla sua elezione il primo atto ufficiale della neo Presidente sia stato quello di prendere dall’esterno un collaboratore di fiducia con una spesa che l’Ente avrebbe potuto evitare. Come se non bastasse, è di oggi la notizia che con suo decreto abbia conferito nuovi incarichi dirigenziali, nonostante i suoi stessi alleati, ed in particolare NCD, le avessero più volte chiesto di soprassedere a tale scelta, utilizzando in modo diverso le relative risorse economiche. Ma è evidente che la Presidente, come ha più volte ribadito, intende agire in piena autonomia rispetto ai partiti, di maggioranza e di minoranza.
La sensazione che abbiamo è di un Ente immobile, incapace di adeguarsi al nuovo ruolo attribuitogli dalla riforma, incapace, a differenza del passato, di interagire con il territorio e con le sue istanze, ma soprattutto è quella di una Presidente che in una manciata di settimane ha già esaurito il credito di fiducia che le era stato concesso da chi ha contribuito ad eleggerla e che oggi sembra già non riconoscersi più nel suo modo di agire e governare.
IL GRUPPO CONSILIARE PROVINCIALE DI FORZA ITALIA