lunedì 25 Novembre 2024,

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Provincia e Regione proteggono l’impianto Sep di Mazzocchio, che continua a puzzare

scritto da Redazione
Provincia e Regione proteggono l’impianto Sep di Mazzocchio, che continua a puzzare

La Regione Lazio prima e la Provincia di Latina poi hanno vietato l’accesso agli atti riguardanti l’impianto di compostaggio Sep di Mazzocchio al comitato cittadino della zona. Un atto grave se si pensa che l’istituzione regionale, dove è in atto la revisione dell’Aia della Sep e quindi dove dovrebbe tenersi una conferenza di servizi, non ha nemmeno risposto al comitato che ha inoltrato nel dicembre scorso richiesta di accesso agli atti tramite Pec. Il diniego della provincia è invece stato giustificato con l’opposizione dell’azienda che ha ritenuto la richiesta di accesso agli atti “non collegato a una specifica situazione soggettiva giuridicamente rilevante”.

“Il nostro è un interesse alquanto rilevante giuridicamente – scrivono invece dal comitato – rappresentiamo 300 persone del quartiere che da anni si battono contro i miasmi provenienti dall’azienda che anche oggi infestano la zona dopo che la procura ha concesso una nuova apertura sperimentale dell’impianto. Il nostro accesso agli atti mirava a verificare l’esistenza del procedimento di revisione dell’Aia, del quale siamo venuti a conoscenza in modo informale, per poter poi richiedere ufficialmente di essere inseriti nella conferenza di servizi. Questo diritto ci è stato negato e sinceramente facciamo fatica a capirne il perché”.

Il comitato promette ora nuove battaglie legali: “Avevamo già consegnato in procura una relazione tecnica nella quale si nutrivano dubbi sulla capacità strutturale dell’impianto a ricevere la mole e la qualità di rifiuti per cui è stato autorizzato. Ora abbiamo già dato mandato al nostro legale di fare ricorso contro questo diniego. Il problema è che i tempi stringono e la revisione dell’autorizzazione, passaggio importante che potrebbe segnare le sorti della Sep, rischia di passare sottotraccia. Non ne capiamo davvero le ragioni visto che quello che chiediamo da anni è solo che la società operi secondo legge, senza inquinare la nostra aria. Purtroppo pare che a darci ascolto siano solo i magistrati e gli investigatori grazie ai quali l’impianto è stato già sequestrato più volte. Ora, oltre a fare ricorso, siamo pronti a presentare nuovi esposti per denunciare i miasmi che, nonostante i lavori che l’azienda sostiene di aver portato a compimento, stanno rendendo la nostra vita impossibile anche in questo 2018”.

 

 

 

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