“Le elezioni provinciali 2014 hanno scritto due pagine brutte della storia del nostro territorio. La prima sta nell’aberrazione di elezioni che hanno tolto ai cittadini la possibilità di scegliere chi li avrebbe guidati sottraendo ai cittadini un voto libero e democratico. La seconda sta nella degenerazione, umana e politica, di chi ha trasformato questo momento in una rivincita personale, nella denigrazione dell’avversario, nell’attacco a tutti i costi. E chi ha perso sono i cittadini e la politica. Non vedo alcun cambio epocale. Oggi a guidare la provincia di Latina c’è Eleonora Della Penna a cui vanno i miei sinceri auguri di buon lavoro. Vedo un presidente nuovo e capace ma vedo anche l’anomalia di governi che si reggono su alleanze elettorali inconciliabili sul piano operativo, vedo accorpamenti di partiti fatti sull’interesse e poco sui valori comuni. Ma oggi c’è soprattutto per noi, uomini di Forza Italia, e per tutto il centrodestra l’esigenza non più rinviabile di fermarci e riflettere senza cercare alibi o colpevoli e senza puntare il dito. Al nostro interno ci sono stati i franchi tiratori? E’ evidente. Ci sono stati consiglieri e sindaci che hanno optato per un candidato diverso da quello condiviso con FDI e Udc? E’ sotto gli occhi di tutti. Ma le risposte che dobbiamo trovare sono altre e altrove. Penso che oggi le parole d’ordine siano dialogo e confronto anche aspro. Dobbiamo incontrarci, tutti nessuno escluso, sederci intorno ad un tavolo ed affrontare quei nodi che evidentemente sono rimasti sotto traccia. Dobbiamo farlo nella consapevolezza che esiste una fase di discussione a cui tutti devono prendere parte dando il proprio contributo così come segue una fase decisionale che tutti devono allo stesso modo supportare. Dobbiamo ascoltarci di più rispetto al passato. Il dato delle provinciali ha segnato per il nostro partito 25 mila voti ponderati ed ha visto entrare 4 consiglieri di Forza Italia, 1 per Fratelli d’Italia e 1 per l’Udc che insieme rappresentano il 50% del consiglio provinciale. Forza Italia c’è, ma deve cambiare. Ora i moderati debbono ritrovare l’orgoglio. Perdere una battaglia non rende invalido il percorso e l’obiettivo. Noi volevamo togliere dalla politica l’odio e portarci dentro i cittadini, tutti con la stessa dignità. Se non ritorniamo a questo probabilmente sarà difficile affrontare e vincere le sfide che abbiamo di fronte. Invece, con la coscienza di stare dentro un processo storico importante, per garantire la stessa libertà di tutti, noi abbiamo l’obbligo di trovare gli strumenti per trasformare un errore in opportunità. La sinistra, e una certa destra, si sono fatte interpreti di un’Italia rancorosa e in nome di una retorica sulla giustizia profondamente iniqua continuano a seguire l’onda delle promesse e degli annunci preferendoli a decisioni concrete. Abbiamo di fronte delle fasi importanti. Partiamo dai congressi, scegliamo insieme, compatti e determinati per il bene della nostra provincia perché oggi siamo chiamati a non demordere ma a rilanciare. Non lasciamo che la parola cambiamento resti nelle intenzioni, rendiamola reale, favoriamo i giovani e le donne, rendiamo più forte il ruolo di chi ha merito e voglia di fare. Noi siamo il partito della speranza e non della rassegnazione. Ci sono le condizioni per ripartire, ma il processo deve avvenire da tutti noi. Non sottraiamoci a questo, non facciamo finta di nulla. Qualcosa è cambiato? No, qualcosa deve cambiare. Partiamo da qui”. Lo afferma in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone.