Il 31 marzo si voterà per il rinnovo del Consiglio provinciale di Latina nell’assoluto silenzio e all’insaputa dei cittadini. E’ ora di rilanciare l’ente tornando all’elezione diretta del presidente e dell’assise. Occorre superare la riforma Delrio, realizzata ancor prima della riforma della Costituzione e poi bocciata dagli elettori. Una riforma che non ha funzionato generando caos amministrativo, blocco di servizi essenziali, buchi nei bilanci e tutta una serie di disfunzioni ingestibili. Vedo con favore l’iniziativa legislativa del mio partito, Forza Italia, che punta al ritorno alla loro elezione popolare diretta per ridare ai cittadini il diritto di eleggere i propri rappresentanti nelle Province. Enti che dovranno essere di raccordo tra l’attività dei Comuni e delle Regioni, con funzioni e poteri specifici. Le Province devono riacquistare la loro autorevolezza politica e rappresentativa ponendosi al servizio dei cittadini. C’è la ferma convinzione che la legge Delrio presenti forti limiti e difficoltà operative: non solo le Province non sono state eliminate, ma sono state rese completamente inattive. Occorre dotarle di adeguate disponibilità finanziarie, riorganizzarne le funzioni e renderle enti in grado di interloquire attivamente con i diversi livelli di governo. In particolare, si intende dotarle di quel ruolo d’interazione nella definizione delle politiche regionali. Le Province oggi si trovano ad affrontare un problema di natura strutturale che sta negli effetti devastanti della legge Delrio che li ha ridotti ad enti di II livello non rappresentativi della volontà dei cittadini. Ed uno di natura contingente, conseguenza della prima, che consiste nella mancanza di risorse anche per svolgere le poche funzioni che gli sono rimaste quali la manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade, delle scuole superiori, la pianificazione territoriale e la tutela ambientale. Sono per ‘rottamare’ la legge Delrio e ridare alle Province il rango, il ruolo e le funzioni, che meritano ed ai cittadini la possibilità di scegliere, liberamente e democraticamente, da chi essere rappresentati. Dobbiamo lavorare affinchè alla Provincia siano destinate risorse e personale adeguati alle funzioni che deve svolgere a tutela della sicurezza e dell’incolumità dei nostri cittadini. Prendo atto del cambio di linea del Pd. Le recenti prese di posizione di esponenti nazionali e locali inducono a ritenere che solo ora i dem si siano accorti della necessità di ridare al popolo gli strumenti per incidere direttamente sulle scelte dell’ente provinciale. Proprio quel Pd che le Province voleva abolirle. Una ‘conversione’ sulla via di Damasco, a dir poco repentina. Comunque a loro dico meglio tardi che mai.
Giuseppe Simeone