La misura 4.2.1 è dedicata agli “Investimenti nelle imprese agroalimentari” che realizzano investimenti materiali e/o immateriali per la trasformazione, la trasformazione e commercializzazione e/o lo sviluppo dei prodotti agricoli, a eccezione dei prodotti della pesca. Gli investimenti devono essere finalizzati a favorire l’integrazione di filiera, il miglioramento delle tecnologie in funzione di una competitività rivolta al mercato globale, l’innovazione, la qualificazione delle produzioni, le prestazioni economiche e ambientali, l’aumento del valore aggiunto, la creazione di strutture per la trasformazione e commercializzazione su piccola scala nel contesto di filiere corte e di mercati locali. Lo stanziamento finanziario previsto è di 20.000.000 euro.
La misura 4.1.1 dedicata a “Investimenti nelle singole aziende agricole finalizzati al miglioramento delle prestazioni” per le imprese agricole che realizzano investimenti materiali e/o immateriali per l’ammodernamento delle strutture e per l’introduzione di tecnologie innovative che dovranno comportare un miglioramento del rendimento globale dell’azienda agricola. Lo stanziamento finanziario previsto è di 30.000.000 euro e i beneficiari del sostegno sono imprese laziali del settore della produzione primaria che realizzano investimenti materiali e/o immateriali per l’ammodernamento delle strutture e per l’introduzione di tecnologie innovative.
Tutti i dettagli e le relative procedure di presentazione delle domande sono sul sito lazioeuropa.it.
“Abbiamo apportato modifiche sostanziali nella nuova banditura. In particolare, nei bandi per le misure 4.1.1 e 4.2.1, anche a seguito della esperienza acquisita nella prima raccolta di domande, sono stati apportati correttivi che ne dovrebbero garantire una più efficace attuazione: una più chiara e puntuale definizione dei requisiti e delle condizioni di ammissibilità per l’accesso alle varie forme di aiuto, anche a seguito della introduzione di alcune semplificazioni procedurali; una rimodulazione dei massimali di investimento; una rivisitazione del modello organizzativo e degli schemi procedurali sulla base del quale effettuare le valutazioni di ammissibilità, tale da comportare una significativa contrazione dei tempi necessari per la chiusura delle istruttorie e la concessione dei contributi; una importante revisione dei criteri di selezione, con una significativa riduzione della soglia di ingresso (punteggio minimo) ma, nel contempo, con l’introduzione di nuovi e più efficaci criteri sulla base dei quali selezionare le domande di migliore “qualità progettuale”, di intercettare le priorità e gli obiettivi strategici della programmazione dello sviluppo rurale, su tutti l’innovazione e l’ambiente, ma anche con una particolare attenzione alle specificità di alcuni comparti produttivi e di taluni territori, senza trascurare le priorità stabilite per i giovani agricoltori e per le aziende con produzioni di “qualità riconosciuta” e che introducono in azienda sistemi per la sicurezza del lavoro” – così Enrica Onorati, assessore agricoltura, promozione della Filiera e della Cultura del Cibo, Ambiente e Risorse Naturali.