Ad ottobre la Regione Lazio ha inviato una nota alla Direzione della ASL di Latina invitandola a presentare un piano di riorganizzazione dei PPI, che sia condiviso con i Sindaci dei Comuni interessati e la cui efficacia debba avere luogo a far data dal 01.01.2020. Il documento redatto, però, che è stato recentemente trasmesso a ciascun primo cittadino, non risponde alle istanze più volte avanzate dai Sindaci e pertanto non può essere accolto così come formulato.
Nel corso delle settimane è andato avanti con costanza l’impegno dell’Amministrazione comunale di Cori per scongiurare la chiusura del PPI del centro lepino. Il Sindaco Mauro De Lillis insieme agli altri Sindaci interessati dal superamento dei PPI e ai Comitati civici con il prezioso aiuto dell’Ordine dei medici di Latina hanno elaborato una propria proposta, che si sintetizza nel modo seguente:
1) Creazione degli ADEM (Ambulatori dell’Emergenza Medica), con medici muniti di apposito attestato di idoneità all’esercizio di emergenza sanitaria territoriale, con adeguata dotazione infermieristica, informatica, tecnologica, con onorari di apertura al pubblico H24 e gg 7/7 e che dalle 8 alle 20 di festivi e prefestivi includa compiti e funzioni della continuità assistenziale (ex Guardia Medica);
2) Creazione di un punto medicalizzato ARES 118 per ogni PPI;
3) Creazione delle UCP (Unità di Cure Primarie) e PDTA (percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali) nell’ambito delle sedi degli attuali PPI, trasformati tutti in Case della Salute distrettuali;
4) Collegamento di ADEM, UCP, PDTA e Case della Salute in una rete telematica per l’accesso immediato alle informazioni dei pazienti inseriti nella Banca dati;
5) Predisposizione e attuazione di apposita campagna informativa istituzionale con il coinvolgimento fondamentale della Regione e delle realtà locali.
“In questo momento quindi – dice Mauro De Lillis – c’è anche una proposta alternativa a quella formulata dalla ASL”.
Il 13/11/2018 tale proposta è stata presentata all’assemblea dei Sindaci, che l’hanno fatta propria. Essa in buona sostanza aumenterebbe, per le popolazioni servite oggi dai PPI, l’offerta di servizi sanitari in una rete locale fitta, in grado di rispondere ai bisogni dei cittadini, soprattutto in considerazione del progressivo invecchiamento della popolazione che obbliga il Servizio Sanitario Nazionale a portare i servizi ai cittadini e non i cittadini ai servizi.
A strettissimo giro sarà formalmente chiesto anche un incontro al Presidente della Regione Nicola Zingaretti. I Sindaci di Sabaudia, Gaeta, Minturno, Priverno, Cori, Cisterna di Latina e Sezze inoltreranno una richiesta urgente di convocazione per definire le problematiche inerenti i PPI. “A fronte del Piano di rimodulazione di PPI in ottemperanza al D.M. 02.04.2015, n. 70, presentato dalla Direzione ASL di Latina – così recita la lettera – i sottoscritti ritengono che, per rispondere alle esigenze non solo delle nostre comunità ma della domanda di assistenza del territorio provinciale più ampio, vadano rimossi i vincoli imposti dall’attuale normativa e dai suoi successivi recepimenti a livello regionale”.
L’Amministrazione, il Consiglio Comunale, il Comitato civico Cori continuano, percorrendo tutte le strade possibili, a lavorare per la salvaguardia del presidio sanitario della città: “Noi – afferma il primo cittadino – restiamo fermi sulla nostra posizione: i Punti di Primo Intervento non si chiudono”.
Il prossimo 30 novembre tutti i Sindaci della Provincia, i Comitati civici e i cittadini marceranno per le strade di Latina (Piazza del Popolo – Direzione ASL) per sensibilizzare ancora di più l’opinione pubblica sull’importante battaglia che si sta conducendo per difendere la salute di tutti. L’auspicio è che il 30 da Piazza del popolo possa partire un messaggio di democrazia partecipata che arrivi al Direttore della ASL e a Zingaretti affinché tornino sui propri passi sul tema dei PPI.