Come sarà l’andamento dell’economia e dei prezzi per il prossimo mese di settembre? La mia previsione è che non ci saranno tendenze più positive rispetto a quello che, le famiglie italiane, in questi due anni, hanno sofferto per via dell’aumento clamoroso dell’inflazione. Non si dimentichi che, tra il 2022 e il 2023, il tasso di inflazione si attesterà a circa il 15% e, considerato che, gli stipendi e le pensioni, non sono ovviamente decollati, il potere d’acquisto delle famiglie è sceso moltissimo. Questo ha provocato una caduta dei consumi e un peggioramento delle condizioni delle famiglie.
Le previsioni quindi, se non si attueranno politiche di espansione e di sviluppo attraverso forti investimenti per poter dare lavoro ai più giovani, non sono ottimistiche. Ovviamente ci auguriamo che, attraverso un adeguato contrasto, scenda. Bisogna ricordare che, il prezzo più alto di tutto ciò, viene pagato principalmente dalle famiglie meno abbienti. In altre parole, l’attuale situazione non è francamente rosea e non intravedo la fine del tunnel in quanto, non vi sono gli investimenti necessari e la volontà di aiutare coloro che hanno i redditi più bassi. Non c’è quindi da essere ottimisti e mi auguro che presto venga introdotta una manovra più soddisfacente e in grado di dare maggior respiro all’economia.
I pilastri di questa manovra dovranno essere gli investimenti: abbiamo già in tasca oltre 200 miliardi del Pnrr che devono essere utilizzati nella maniera adeguata e inoltre, occorre elevare il potere d’acquisto delle famiglie perché, senza questo, l’economia non decolla. Aiutare le famiglie più fragili e una grande questione etica e sociale a cui dobbiamo fare fronte. È l’unico modo per uscire da una situazione che, in caso contrario, si aggraverà sempre di più.
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