“Quelli delle vigilie estive”

C’è sempre un momento d’incertezza quando assisti ad alcune decisioni importanti emanate alla vigilia di una stagione estiva: come ad esempio quella che coinvolge in queste ore l’albergo “Grotta di Tiberio” di Sperlonga, dove non sono stati concessi neanche i canonici e sindacali otto giorni per licenziare i dipendenti e neanche quarantotto ore di tempo per “sbolognare” gli ospiti della struttura ricettiva che ricordiamo è tra le più importanti della provincia pontina.
Quella di giungere a determinate decisioni, come quella adottata per la “Grotta di Tiberio” non è altro che l’ultima in ordine di tempo, e forse altre ancora ne potremmo vedere.
Evidentemente, questo modus operandi non tradisce sensi di colpa umana per le tante vittime che lascia per strada: a iniziare dei lavoratori impegnati, dall’indotto che produce in ogni modo reddito, per la pessima immagine turistica che all’esterno della provincia di Latina ne potrebbe derivare.
Dura Lex sosteneva un vecchio brocardo. E così sia. Avanti c’è posto per altre e prossime meraviglie.
Un interrogativo a margine dell’ultima vicenda alla quale stiamo assistendo si può formulare: e se quello che sta accadendo ad Armando Cusani fosse la conseguenza logica delle battaglie sostenute in illo tempore contro un sistema “rancoroso”, che oggi rialza la testa contro l’unico soggetto che ha avuto il coraggio di opporsi?
E’ forse questa un’ipotesi improbabile? Fantascientifica? Inapplicabile alla scansione degli accadimenti che si possono eventualmente rilevare dalle “carte ufficiali” degli inquirenti?
Il dubbio però non ci molla un solo istante, facendoci rimanere nell’attesa di una giustizia – giusta che sappia dare risposte certe ai cittadini. Senza pregiudizio per nessuno.