“Ho già votato. L’ho fatto online e ho recepito la proposta di candidatura avanzata da Matteo Salvini e Giorgia Meloni per l’elezione al Quirinale nelle consultazioni popolari che sono state indette in segno di sfida al Palazzo. Sono andato sul sito di Fratelli d’Italia, dove si accede liberamente senza il rito del tu sì e tu no e senza i veti della Pisana, e da lì ho dato il mio consenso a Vittorio Feltri. L’ho fatto perché si tratta di una personalità della cultura nazionale nel vero senso della parola; è uomo libero come ha dimostrato persino nella vicenda legata al processo per vilipendio che ho subito con relativa condanna quando vergò su Il Giornale un articolo tra i più belli che ho mai visto scrivere su di me (magari serve a rappresentare questa battaglia anche per il leader della Lega nel nome della libertà di opinione); è capace di spiazzare col suo anticonformismo naturale come quando su etero e gay ha fatto virare strada a Berlusconi in tema di unioni civili. Certo, al Colle non sarebbe un cerimoniere. Il Palazzo invece sonnecchia sui soliti nomi della politica. Ho l’impressione che lo sbadiglio che sale dalla pubblica opinione sia forte, che il prossimo capo dello Stato dovrà faticare molto per riconquistare fiducia. Feltri l’avrebbe facile. Ma a Renzi non fa gioco“. Lo scrive nell’editoriale pubblicato online su Il Giornale d’Italia, Francesco Storace, segretario nazionale de La Destra e vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio.