Premiati i migliori Comuni, quelli Rifiuti Free, dove si sono prodotti meno di 75 kg di indifferenziato all’anno pro-capite: sono 33 i Comuni Rifiuti Free 2024, 5 in più dell’edizione precedente; tra loro spiccano sul podio Sant’Ambrogio sul Garigliano, Vallecorsa e Rocca Santo Stefano.
“Cresce il numero di comuni rifiuti Rifiuti Free che premiamo, eccellenze assolute del nostro territorio – commenta Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio – troppo poco però cresce la differenziata nel Lazio, legata al dato romano che si muove ma ancor troppo lentamente. Chiediamo alla Regione di far ripartire i percorsi per dare gambe all’economia circolare, con bandi e politiche che negli anni scorsi hanno permesso a molti comuni di fare tanto e bene e che mancano da troppo tempo. Nel frattempo non possiamo che sollecitare il Campidoglio perchè torni a diffondere il porta a porta e far crescere la differenziata, per la quale aspettiamo da troppo tempo gli impianti necessari che sembrano passati in secondo piano soprattutto da quando si è concentrata tutta l’attenzione nel prospettare quel inceneritore che sarebbe un terribile e indelebile sbaglio, nel futuro di Roma e della sua gestione del ciclo dei rifiuti”.
Tra le province la più virtuosa c’è quella di Viterbo con il 66,3% di RD, il miglior capoluogo è Frosinone che si attesta al 69,4%. La peggiore provincia è la Città Metropolitana di Roma con il 52,9% dove pesa il dato di Roma, qui continua un miglioramento lento della percentuale di raccolta differenziata, arrivata al 46,6% (45,8% lo scorso anno). Il dato romano, con oltre 1.600.000 tonnellate complessive di rifiuti urbani, come sempre pesa per più della metà rispetto alla produzione dell’intera regione e il Lazio senza Roma sarebbe oggi al 66,2% di RD. La provincia di Latina è al 63,7%.
“Il Lazio deve fare ancora tanta strada per migliorare il proprio ciclo dei rifiuti se non vuole rimanere tra le regioni meno virtuose d’Italia, come è ormai da troppo tempo – dichiara Stefano Ciafani presidente nazionale di Legambiente -. Tante altre regioni mostrano la direzione corretta come lo fanno quelle belle esperienze che premiamo oggi: aziende e amministrazioni virtuose, un crescente numero di rifiuti free o gli importanti obiettivi raggiunti da grandi comuni, capoluoghi o intere aree provinciali. Tanto meglio deve fare Roma, rilanciando la crescita della differenziata, generando filiere nuove di raccolta e gestione di tessile, RAEE, prodotti assorbenti, inerti, terre di spazzamento e riciclo chimico delle plastiche miste; e poi raddoppiando in numero di isole ecologiche e attuando la tariffa puntuale per la quale è imprescindibile un porta a porta diffuso ovunque. Per la gestione delle frazioni è poi ancora evidente nel territorio laziale il deficit per tipologie impiantistiche strategiche, con la loro capacità di tramutare i rifiuti in risorsa: a partire dai biodigestori anaerobici per trasformare organico in compost e biometano, o dagli impianti di recupero dei materiali preziosi, nascosti dentro piccoli e grandi apparecchiature elettriche ed elettroniche, grazie ai quali generare una vasta e diffusa miniera urbana di terre rare e di grandissimo valore”.
Sono 6 i comuni grandi, con più di 50.000 abitanti, che hanno superato lo scoglio del 65% di differenziata: Fiumicino il migliore con il 79% di differenziata e poi Velletri, Tivoli, Guidonia Montecelio, Pomezia e Aprilia.